Orietta Berti, concerto a Costano dedicato a Genova e alle sue vittime «Una tragedia che ha colpito tutti, una tragedia che, dicono, sia stata annunciata parecchie volte, ma niente è stato fatto per evitare che il Ponte venisse giù. Voglio dedicare un pensiero a tutti i familiari delle vittime. E’ un dolore incommensurabile, un dolore tremendo…perdere così un proprio caro. Dedico il mio pensiero e gli dedico anche il mio concerto, io sono dalla parte di questi genitori, sono mamma anch’io e capisco cosa stanno passando e ciò che stanno subendo, lo subiranno per tutta la vita». Sono le parole di Orietta Berti, che si è commossa alla domanda di dedicare un pensiero alle vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova. L’usignolo di Cavriago è salita sul palco della Sagra della Porchetta, più o meno alle 22 di ieri sera, davanti qualche migliaio di persone. Orietta Galimberti, così si chiama in realtà la celebre cantante emiliana, è stata accolta subito da un mazzo di rose rosse e dalla voce emozionata del presidente del Gruppo Giovanile di Costano, Simone Bordichini.
«Andiamo verso i cinquant’anni della Sagra – ha detto – intervistato dalla giornalista, Paola Costantini, chiamata a presentare la serata -, e il concerto di una grande artista come Orietta Berti, è il segnale che vorremo arrivare al mezzo secolo di vita potenziando in particolare l’area destinata agli spettacoli». Volontà, per altro, confermata anche da uno dei presidenti del passato, Fabrizio Zodiaco, e colonna portante della Sagra.
Orietta Berti, prima di cantare, ha voluto visitare tutta l’area destinata alla kermesse della porchetta. Non è mancata neanche una visita in cucina, ovvio no?
«E’ d’obbligo – ha detto ai giornalisti – andare a visitare i laboratori e chi ci lavora. Lì si dà l’anima per queste feste: cucinando, servendo…insomma, consigliando anche la gente su quello che devono mangiare. È un dovere andarli a salutare perché loro sono alle colonne di queste manifestazioni. Sono abituata – ha aggiunto – e lo sono da quando ho cominciato a fare questo lavoro. Ho cantato in tantissime feste dell’Unità. Mi ricordo che mi chiamavano la stacanovista delle feste dell’Unità e anche lì le persone che erano addette ai lavori di cucina erano essenziali»
Sul lavoro che sta portando in giro per l’Italia, la “Capinera di Cavriago”, come la chiamava chi l’ha scoperta il giornalista paroliere, Silvio Gigli, ha detto: “Abbiamo cominciato a maggio, a giugno abbiamo lavorato tantissimo e abbiamo ripreso a metà luglio e andremo avanti fino ad ottobre. Sono contenta di girare per l’Italia, mi trovo benissimo perché sono a contatto con il mio pubblico e ricevo ogni sera tantissime manifestazioni di affetto. Poi a settembre, dal 20 al 23, comincerò con Fabio Fazio al tavolo di “Che tempo che fa”.
«In 53 anni di carriera – ha poi detto ai giornalisti – sono venuta molte volte in Umbria, spesso ad Assisi, in inverno e in estate. Gli umbri sono persone da cuore grande ed è un piacere lavorare in posti come questi. Quando si viene in Umbria ci si sente sereni perché ci si abbandona al passato. Ci sono tanti amici religiosi che conosco – aggiunge – e venire qui è come trovare tutti i tuoi familiari».
Parlando del suo ultimo album Berti dice: «Sono molto contenta ed orgogliosa di questo progetto, che vuole essere un’antologia discografica composta da cinque compact disc per celebrare i miei primi 50 di carriera nel mondo della musica. I primi quattro compact disc riassumono la mia storia, dal 1965 fino ad oggi, raccontando i cambiamenti, le evoluzioni e le collaborazioni che mi hanno portato ad attraversare cinque decenni di carriera nella musica e nel mondo dello spettacolo. Il quinto disco – spiega -, “Dietro un Grande Amore”, è tutto nuovo ed è il meraviglioso risultato della collaborazione con un grande interprete e cultore della musica, il maestro Enzo Campagnoli che, insieme alla sua Musicanima Symphony Orchestra, mi ha condotta e seguita in una fantastica esperienza interpretativa dei grandi classici napoletani, creando atmosfere ed emozioni che hanno dato ancora più forza a questi capolavori. Questo lavoro – conclude -, che vuole essere un mio omaggio alla musica napoletana, si completa con alcune “chicche” che spero possano rappresentare una sorpresa per tutto il mio pubblico, che da sempre mi segue con tanto affetto, e a cui voglio regalare anche un mio nuovo brano, “Dietro un Grande Amore”, che dà il titolo a tutto l’album».
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