La replica di Vannio Brozzi, segretario Pd Bastia Umbra, sulla vicenda del percorso verde

Vannio Brozzi
Vannio Brozzi
Vannio Brozzi

di Luana Pioppi

(bastiaoggi.it) BASTIA UMBRA – “Vorrei fare solo due o tre piccole precisazioni”. È quanto afferma Vannio Brozzi, segretario del Pd di Bastia Umbra, all’indomani dell’intervista rilasciata dal sindaco Stefano Ansideri a bastiaoggi.it in merito alla vicenda legata all’abbattimento di alcuni alberi presso il percorso verde. Alcuni degli arbusti, infatti, andavano buttati giù mentre altri no e da questo fatto è nata una querelle tra le diverse forse politiche del territorio.

“Il Sindaco – afferma Brozzi – ha dichiarato di non sapere nulla. Oggi apprendiamo che il confinante aveva presentato, da tempo, una domanda per abbattere il pioppeto di tipo industriale. In questa domanda c’era anche la richiesta di abbattimento degli arbusti siti lungo il fiume Chiascio? Me lo chiedo perché se era questo già si sarebbe saputo qualche cosa. Secondo punto. Il Sindaco dice di dedicare la massima attenzione al percorso verde. Non è il mio pensiero e non lo è di alcuno dei cittadini che in questi giorni ed in questi ultimi tempi sta frequentando il percorso verde. È un percorso verde abbandonato a se stesso. Lo provano anche quei cartelli che inducono, le persone come me, a dirlo. Mi chiedo… se quel cartello non c’entra più niente, visto che sono lavori terminati da un anno, che ci sta ancora a fare apposto li? Ce ne è anche un altro. Questo fatto da un senso dell’abbandono. Sono lavori che si debbono fare e non che si vogliono fare perché c’è l’attenzione della pubblica amministrazione verso quella che è un’opera principale, importante per la vivibilità e per il recupero ambientale. Il recupero del percorso verde, fatto a suo tempo per idea dell’assessore ai lavori pubblici Lazzaro Bogliari di cui ero Sindaco, ha costretto i confinanti a ripulire il dietro della casa, ovvero il residuo dei rifiuti. Ha riportato alla vita una parte di Bastia che non c’era. E anche qui trovo sconvolgente. Qual è in Umbria un percorso verde la cui proprietà non è demaniale ma addirittura del Comune? Credo che non esista da alcuna parte. C’è questa volontà di ‘rigirare la frittata’ su quello che è stato un gravissimo errore politico e di mancanza di controllo del territorio, responsabilità unica dell’amministrazione comunale. Il controllo del territorio è in capo al Sindaco con i suoi uffici. Li si è perpetuato un errore urbanistico ed uno scempio ambientale perché chi doveva controllare non lo ha fatto. Tutto il resto è noia. Ormai siamo alla farsa. Siamo a decidere di chi è la responsabilità. Se la proprietà è del privato è del privato, se è vero che l’ha tagliata”.

Perché non è mai stato fatto l’esproprio?

“Perché non ce ne era bisogno – replica con forza Brozzi – è una liberatoria su di un percorso su i margini che ci sono tra demanio e proprietà. Poi il confine demaniale sui percorsi fluviali è variabile. Dipende da dove nasce e da dove cresce. Il problema non è tanto di chi è la proprietà di quel sito: se è del demanio o del privato. A me questo non interessa. Il problema è che i 18 arbusti che dice il Sindaco sono su aree sensibili e per essere abbattuti occorre l’autorizzazione. Siccome i lavori su quel sito sono durati più di 15 giorni possibile che nessuno a controllato cosa veniva tagliato? Questo è il punto. Ormai diciamo che il disagio è fatto. Chiediamo al privato e alla pubblica amministrazione di togliere quella bruttura di morti il prima possibile. Punto. E la responsabilità del mancato controllo è politica, dell’amministrazione comunale che è attualmente in carica, senza girarci intorno. Perché anche se la proprietà fosse stata del privato ed ammesso anche del Comune se notte tempo si abbattono 18 alberi non si interviene? Il punto è questo. Li si stava lavorando da giorni, c’è una domanda giacente in Comune di cui non è stato completato l’iter… benissimo ma allora si verifichi cosa si sta facendo su un percorso pubblico, lungo l’argine del fiume. Ma che c’entra la proprietà? Il progetto di cui il cartello indica i lavori è terminato? Se lo sono ce lo dicano e tolgano il cartello. Altrimenti devo pensare che gli arbusti sono stati tagliati anche con la complicità del Comune. È una constatazione che fa l’uomo che osserva, che passa e che chiede. Io non faccio altro che interpretare questa esigenza”.

Adesso sarà redatto un rapporto dal Corpo forestale dello Stato, dalla Provincia di Perugia e dagli stessi tecnici del Comune…

“Il danno è evidente – rimarca Brozzi – giustamente ora c’è il rimpallo della proprietà. È chiaro. Ma a noi interessa che quel percorso verde è stato, in un tratto significativo, mortificato nella sua funzione. È questo il punto. Poi è vero che il pioppeto è industriale, il privato lo ha sempre detto e poteva toglierlo quando gli pareva, ma su questo aspetto ci doveva essere un po’ di sensibilità. Arriva una domanda in Comune, c’è l’abbattimento totale di un pioppeto quindi c’è un cambio radicale su di un terreno vasto di molti ettari… ma possibile che nessuno si preoccupa di controllare se questo impatto sia meno invasivo possibile per il contesto urbano? Mentre si toglieva tutto bastava lasciarne una fila lungo il percorso verde e già l’ambiente era tutto diverso. Si è compiuto un atto selvaggio senza che nessuno si preoccupasse di verificare cosa succedeva. Questo è il problema che noi poniamo ed io pongo. Poi su questo Sindaco che tutti i giorni si lagna che non ha le risorse deprime, deprime anche il cittadino. Noi sappiamo che abbiamo un momento economico non eccezionale. È noto. Però si possono mettere in campo iniziative per rendere questa partita meno dolorosa. Ed invece si spendono risorse come quelle del Prg nuovo dove si spendono 300mila euro, si rifa il progetto per la scuola e si rispendono non so quanti mila euro, si fa il concerto dei Pooh e si paga con i soldi pubblici… Chiedo scusa ma le risorse non ci sono e quelle presenti vanno spese bene. Si fa un servizio di nettezza urbano, dichiarato innovativo, e si spendono 600mila euro in più dell’anno precedente. Ma Bastia è più pulita del 2010 o del 2011 spendendo 600mila euro in più? I problemi sono questi. Ormai le fiabe non si possono più raccontare Bisogna fare le cose con parsimonia direi per certi versi alla svizzera con modestia e con impegno. Debbo dire che questa amministrazione non sta facendo le cose secondo questa filosofia, anzi. Sta imbruttendo Bastia e non investe”.

“Ne è un esempio – sottolinea infine Vannio Brozzi – il fatto che qui gli alberi li tagliano soltanto. In viale Giontella hanno tagliato circa 20 pini se vai oggi in via San Costanzo ne hanno tagliati 12, se vai in viale Umbria 15. C’è qualche piantumazione? Manca la sensibilità. È questo il problema. Le piante sono state piantate quando c’era una certa sensibilità verso gli spazi verdi. Certo oggi creano un problema perché richiedono manutenzione oppure si taglia tutto. Ma lungo il viale del XXV Aprile che ci sono quelle magnifiche piante lasciate all’abbandono ormai da 15 anni sarà ora che vengano manutentate. Altrimenti arriva il momento che bisogna tagliarle perché diventano pericolose. Se le piante non le curi e le poti adeguatamente diventano un problema. Vanno sistemate per piacere…”.

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