Accoltellamento via San Vitale a Bastia Umbra, Dna a confronto, proseguono indagini

BASTIA UMBRA – Le indagini dei militari dell’Arma, al seguito del Maggiore Macro Sivolri, non conoscono soste. Il Ris di Roma, che è in possesso dei materiali organici repertati nella notte dell’accoltellamento, dovranno chiarire molti aspetti. I fatti, lo ricordiamo, risalgono alla notte compresa tra i 16 e il 17 maggio. In quella notte, in una viuzza nei pressi della popolosa e frequentata via Veneto, un ragazzo di 32 anni fu accoltellato. A menare in fendenti (una trentina), con un piccolo coltello, uno sconosciuto. Ipotesi tante, certezze nessuna. Regolamento di conti, sbaglio di persona o chissà che altro, ma niente di niente. Il giovane, che è da tempo tornato a casa, sta cercando, con l’aiuto di amici, genitori e parenti, di recuperare la sua vita normale. Amava camminare ed è tornato a farlo. Sta, coraggiosamente e grazie a Dio, riappropriandosi della sicurezza di esistere. Sicurezza che quella notte sparì, quando – assalito – restò tra la vita e la morte per molti giorni e molte notti. Grazie alla perizia dei chirurghi del Santa Maria della Misericordia e della “misericordia” di Dio, il giovane si è salvato, sta bene e sta recuperando perfettamente. Tornando alle indagini si sa, ormai, che le impronte digitali, “impastate” dal sangue, sono “illeggibilili”. Leggibili, invece, sono i due profili dell’Acido desossiribonucleico, il Dna. Al Ris di Roma ne hanno isolati due e nella Capitale, i Carabinieri della compagnia comando di Assisi, diretta dal Maggiore Sivori, avrebbero portato, proprio in questi giorni, la saliva della vittima. Servirà comparare i profili per vedere se, almeno uno di questi, appartenga al giovane accoltellato.

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