BASTIA UMBRA, TAGLIO DEI PIOPPI, DOPPIO REATO PENALE PRESTO DENUNCIA ALLA PROCURA

Percorso verde il sopralluogo della Provincia
Percorso verde il sopralluogo della Provincia
Percorso verde il sopralluogo della Provincia

BASTIA UMBRA – Si profila un doppio reato penale per chi ha tagliato i pioppi lungo il percorso verde del fiume Chiascio, a Bastia Umbra! Chi è intervenuto sui seimila metri quadrati (circa) di coltura non ha tenuto conto che per tagliare quella ventina di piante, che sorgevano anche – e lo ripetiamo – anche sulla sua proprietà, oltre che su quella demaniale, ci volevano delle autorizzazioni. Si tratta di normative che riguardano aspetti “idraulici” e aspetti “ambientali”. Centocinquanta metri dal ciglio della sponda del fiume, tutto cio’ che rientra in quell’area è assoggettato a vincolo ambientale e, quindi, chi ha commissionato il taglio e chi lo ha eseguito, con molta probabilità saranno denunciati penalmente alla Procura della Repubblica di Perugia. Questa mattina, spiega l’ingegner Paggi della Provincia, siamo stati sul posto proprio per effettuare una prima ricognizione.

 

Da quanto ci è dato a sapere, però, la prossima settimana di sopralluogo ce ne dovrebbe essre un altro: Provincia, Corpo Forestale dello Stato e Comune di Bastia Umbra e potrebbe essere proprio questi, in qualità di Ente competente per il territorio, a presentare – con i rapporti della Provincia e della Forestale – la denuncia alla Procura della Repubblica di Piazza Partigiani.
I reati, lo ripetiamo, si ascriverebbero nel range della violazione de Regio Decreto 523 del 1904 ai “fini idraulici” e la 42 del 2004 legge ai “fini ambientali”. E si tratta di due violazioni penali. In particolare la 42 potrebbe incidere anche sull’esecutore materiale del taglio e non solo sulla proprietà.

 

Di fatto non si comprende proprio perché, chi ha tagliato le piante lo abbia fatto così grossolanamente, demolendo quello che era un vero e proprio piccolo paradiso di verde. Venti pioppi quanto volete che possano aver inciso, economicamente, su tutto quello che è stato il taglio sui circa sei mila metri quadrati. Non si riesce proprio a capire, al di là delle violazioni penali che saranno puntualmente accertate da Forestale, Provincia e Comune, perché la proprietà di quel terreno abbia usato il machete laddove andava utilizzato il bisturi. Ora quell’angolo, che è proprio a ridosso del fiume, è straziato. Chi se ne occuperà?

 

[wzslider autoplay=”true” info=”true” lightbox=”true”]

 

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*