Omicidio di Ferragosto, fatta autopsia su Filippo Limini, si cerca il quarto uomo

Omicidio di Ferragosto, fatta autopsia su Filippo Limini, si cerca il quarto uomo

Omicidio di Ferragosto, fatta autopsia su Filippo Limini, si cerca il quarto uomo

E’ stata fatta l’autopsia sul corpo di Filippo Limini, il 25enne di Spoleto morto a Ferragosto investito nel parcheggio di una discoteca durante una rissa. Il consulente che l’ha fatta avrebbe detto poco. I traumi alla testa sarebbero compatibili sia con il pugno, sia con calcio. Passerà ancora qualche giorno prima di avere un quadro più completo della necroscopia.

Filippo avrebbe riportato traumi in ogni parte del corpo, all’addome, al torace, al cranio e agli arti e poi fratture e lesioni da schiacciamento, traumi anche facciali che deriverebbero dai colpi, almeno un pugno e un calcio. E’ quanto emerge dalla tac total body effettuata sul corpo.

E chi ha sferrato il calcio sarebbe un ragazzo romeno cui, per il momento da quanto se ne sa, risulterebbe irreperibile. Il giovane si sarebbe accanito sul corpo del povero Filippo Limini dopo che questi era stramazzato a terra e, quando se ne sa, avrebbe tentato di rialzarsi. Da capire, quindi, se il colpo di piede sia stato assestato quando il corpo della vittima era già a terra o nel mentre stava cadendo. Nelle ultime ore, quindi, sarebbe stato iscritto al registro degli indagati il quarto giovane. I carabinieri di Assisi – al seguito del tenente colonnello Marco Vetrulli – non si sono mai fermati, continuano a raccogliere testimonianze, anche cercando nel gruppo di Spoleto. Più testimoni raccontano di una rissa alla quale avrebbero partecipato tante persone. Gli inquirenti faranno anche accertamenti sui telefoni cellulari e hard-disk e per questo è stato nominato un consulente.

Per la morte di Filippo il 15 agosto sono stati arrestati tre ragazzi e condotti al carcere di Capanne. Dopo la convalida degli arresti il giudice Natalia Giubilei ha ritenuto saldo l’impianto accusatorio, ma ha considerato adeguata la misura preventiva dei domiciliari. Ai tre giovani il pm Paolo Abbritti contesta la rissa aggravata e l’omicidio preterintenzionale. Uno dei tre avrebbe dato origine alla lite, un altro il pugno e il terzo lo avrebbe investito con l’auto in retromarcia. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Daniela Paccoi, Guido Rondoni, Delfo Berretti e Aldo Poggioni.

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