I Mad Boys 1991, il nostro cuore sempre per il Bastia

Il direttore, Marcello Migliosi
BASTIA UMBRA – “Torneremo a fare i tifosi senza punti di riferimento e senza simboli, questo vuol dire che alcuni di noi continueranno a seguire la squadra dalla gradinata senza rinnegare il passato e sempre con quel senso di appartenenza che da di continuo ci contraddistingue”. Sono le parole che troviamo scritte sul sito internet dei “Mad Boys”, il gruppo dei tifosi ultras del Bastia Calcio che recentemente si è sciolto. Lo scioglimento, non è certo un segreto, è la conseguenza dei noti fatti di cronaca accaduti dopo la partita Bastia Foligno. Ma oggi vogliamo lasciar da parte questo aspetto di cui tanto abbiamo e si è scritto, per dare, invece, spazio a quello che è il “sentimento” che in qualche modo non si spegnerà mai. E che è quello della “fede calcistica”, quella buona, forte e vera, che, di fatto, era il presupposto culturale e ideologico attorno al quale, nel 1991 erano nati i Mad Boys. Giovedì 28 agosto, alle 21 presso il Bar Italia, la presentazione della prima squadra e della juniores del Bastia calcio, anzi dell’Acd Bastia 1924.

Il Bar Italia in piazza Mazzini, non a caso! E’ l’ultimo dei “veri” bar del Centro e forse di tutto il territorio comunale, in grado di raccontare la storia quella vera e autoctona della Città. Una storia dura, fatta di sofferenze, di persone che se ne sono andate lontano per far fortuna e di altre che sono tornate, con più o meno bella sorte in tasca e di altre ancora che, invece, ci hanno lasciato per sempre.

Un Bar, l’Italia, dove – forse un po’ più rugosi di un tempo – si vedono ancora i volti che sono il testamento antico di una realtà cittadina che va, via via, sempre più scomparendo: la cosiddetta, come la definisce Massimo Mantovani: “Bastiolinità”. “Lo striscione bianco con lo stemma della nostra città e dei nostri rioni sarà ripiegato e messo via per sempre come le nostre gioie i nostri cori e parte della nostra esistenza”, scrivono i Mad Boys sulle note, ritmate in 6/8, di uno struggente “You’ll Never Walk Alone”, della coppia statunitense Rodgers/Hammerstein.

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[divider] Non per questo, però – immaginiamo – i Mad non saranno alla presentazione della loro squadra del cuore, almeno coloro che se lo potranno permettere a fronte dei dispositivi di giustizia. C’è nostalgia e tristezza nelle parole dei Mad e ne parliamo a distanza di mesi, oramai, dai fatti di cronaca. Ne parliamo perché, a ridosso della presentazione delle squadre del Bastia leggendo le loro parole sul sito internet – quelle con le quali annunciavano la chiusura del gruppo di ultras – interpretiamo positivamente la loro presa di coscienza di aver commesso errori.

Scrivono: ” Dobbiamo ammettere di aver fatto anche errori e oggi ci arrendiamo di fronte alle diffide, agli arresti e agli attacchi mediatici avvenuti dopo gli ultimi fatti”. Chi conosce il pensiero di chi scrive, sa che, di fatto, non si tratta di un endorsement retroattivo o di un anacronistico amarcord. Ma semplicemente di una presa di coscienza che, come sempre è stato nella vita degli esseri umani – e Bastia non fa eccezione – dimostra che dietro ai comportamenti sbagliati c’è sempre una ragione. In taluni casi, e ne abbiamo la testimonianza tutti i giorni nella vita, tanta solitudine, desolazione e paura.

“Con enorme dispiacere – scrivono ancora i Mad – e con un pizzico di commozione, comunichiamo lo scioglimento del gruppo Mad Boys 1991 che, per oltre 20 anni, ha rappresentato, in tutta l’Umbria e parte dell’Italia, la nostra passione e il nostro orgoglio di essere bastioli”.

Ecco sì, proprio questo, “orgoglio di essere bastioli”. Che è il dna della città dell’intrapresa, che è il propulsore di una comunità che lotta per resistere ai morsi della crisi, è questo il “suono” delle parole che vogliamo ascoltare. Traslato nel mondo del calcio, vogliamo che agli stadi possano venire famiglie, anziani e giovani. Vogliamo che tra i giocatori si stringano mani dopo le partite, un po’ come accadeva ai tempi del Grande Torino, o dei grandi Mazzola e Rivera. Siamo anche convinti che, in una qualche misura, i Mad Boys per qualcuno di loro erano anche diventati ragione di vita. Sul sito anche queste parole: “.

[divider] [divider] In questi anni siamo certi di aver fatto tante cose belle per Bastia (città che amiamo) e la sua squadra, il tifo per noi è colore, cori, aggregazione e soprattutto amicizia”. La squadra, gli amici, il tifo, l’aggregazione e l’amicizia, sono dei valori bellissimi. Non servono i pugni per affermarli, ma solo il cuore e con le parole scritte e con l’assunzione di responsabilità i Mad Boys 1991 si congedano, “dissolvendosi” tra la gente, “rialzando la schiena”. Lo spirito che li ha animati, quello buono però, resterà per sempre nella storia della Città di Bastia.

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