
Bastia Oggi
La Sagra della Porchetta di Costano
25 agosto 2015
Costano è un antico borgo umbro situato nel comune di Bastia, noto per aver accolto il corpo del protomartire Rufino e ‒ si perdonerà l’accostamento azzardato ‒ per la produzione della porchetta, alimento conosciuto e apprezzato in tutta Italia. Da secoli a Costano (è noto che vi veniva cucinata già nel tardo Cinquecento), di generazione in generazione, si tramanda l’arte del porchettaio, e che nel 1968 i costanesi diedero vita alla prima edizione della “Sagra della porchetta”.
La manifestazione è organizzata dal Gruppo Giovanile di Costano (la presidentessa, dal 2014, è Michela Migliosi), quest’anno giunge alla sua 42 edizione e si svolge durante gli ultimi 11 giorni del mese di agosto. La sagra attira ogni anno migliaia di buongustai, e coinvolge l’intera comunità costanese: i volontari coinvolti sono circa 300. Inaugurata il 20 agosto, il suo programma prevede animazioni musicali, degustazioni ed esposizioni a tema (il museo del Porchettaio, ben due mostre fotografiche riguardanti la storia e l’identità di Costano). Il cuore della sagra si svolge in una ex casa colonica ristrutturata, ma si espande per una superficie di ben 8.000 metri quadrati. La novità di quest’anno è il ruolo della piazza: nata nel centro del borgo, la sagra era stata spostata per acconsentire la gestione del notevole afflusso di visitatori, ma proprio in questa edizione 2015 il Gruppo Giovanile di Costano è riuscito nell’intento di riportare numerose iniziative in piazza. Le cucine, allestite dagli abitanti del borgo, servono i migliori piatti della tradizione locale; una stima ricavata dalle edizioni precedenti consente di calcolare che si tratta di circa 30.000 persone. Padre Gualtiero Bellucci, parroco di Costano dal 1980, è uno dei principali fautori della sagra. Proprio grazie al denaro raccolto durante le prime edizioni della sagra il santuario del Santissimo Crocifisso ha potuto dotarsi di un pregiatissimo organo a canne, inaugurato nientemeno che dall’organista della Basilica della Porziuncola. L’esempio, spiega padre Bellucci, spiega come «dietro a questa festa non c’è solo il desiderio di vivere dei giorni particolari, di allegria, ma anche un risvolto sociale, di solidarietà».
Roberta Bistocchi
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