
Omicidio Samuele, interrogatorio trans Patrizia: “L’ho lasciato vivo”
Interrogatorio ieri in Procura per Patrizia, la trans indagata per omicidio preterintenzionale di Samuele De Paoli, 22 anni, trovato morto in un fosso a Sant’Andrea delle Fratte, la mattina del 27 aprile.
“Quando me ne sono andata Samuele era ancora vivo e chiedeva aiuto, non riusciva a rialzarsi”. E’ quanto ha ribadito ancora una volta Patrizia al Procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini. Ieri, accompagnata dall’avvocato Francesco Gatti, Patrizia è stata interrogata, per la seconda volta. Il Procuratore ha chiesto chiarimenti su alcuni punti. Poco dopo le 15,30 ha varcato la porta di ingresso dell’edificio di via Fiorenzo Di Lorenzo e l’interrogatorio è durato dalle ore 16 alle 18. L’indagata ha confermato anche di essere stata picchiata con un bastone, poi gettato via, e mai trovato in sede di indagine.
“E’ molto tesa – ha detto il suo avvocato -. Ha risposto alle domande fatte dal Procuratore e raccontato su come l’ha afferrato al collo durante la colluttazione. Il ragazzo è rimasto steso nel fosso e chiedeva aiuto, era vivo. Una versione – spiega il legale – che collimerebbe con gli esiti dell’autopsia”. Patrizia, uscita dalla Procura, non ha voluto rispondere alle domande.
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