T-Red contestato: il Comune dovrà coprire le spese legali

Cena del Comitato a San Lorenzo contro l’impianto TRED

Accolto un ricorso T-Red, possibile effetto su altri casi aperti

T-Red contestato – Il giudice di pace di Perugia avrebbe accolto un ricorso presentato da un cittadino contro una sanzione amministrativa elevata a Bastia Umbra tramite il sistema di rilevamento T-Red, dispositivo che monitora automaticamente il rispetto della segnaletica semaforica.

Secondo quanto emerso, la multa — dell’importo di circa 70 euro — sarebbe stata emessa per il superamento della linea d’arresto bianca, nonostante non vi fosse stato il passaggio con semaforo rosso. La sentenza, letta nella mattinata del 30 aprile, farebbe riferimento all’assenza di una delibera di giunta come elemento decisivo per l’accoglimento del ricorso.

Il Comune sarebbe stato quindi condannato anche al pagamento delle spese legali del ricorrente e delle ulteriori spese di giudizio, che ammonterebbero complessivamente a circa 600 euro. Si tratterebbe del primo caso conclusosi favorevolmente per il Comitato cittadino che da tempo contesta l’utilizzo del T-Red nel territorio comunale.

L’udienza si è tenuta il 23 aprile e il dispositivo motivazionale della sentenza punterebbe l’attenzione sull’irregolarità amministrativa legata all’adozione del sistema senza l’approvazione formale da parte della giunta. Tale mancanza, secondo il giudice, renderebbe illegittimo il provvedimento sanzionatorio, invalidando così l’intera procedura.

Il Comitato anti T-Red, che da mesi si oppone alla legittimità del sistema di rilevamento, considererebbe questa decisione come un precedente giuridico di rilievo. Attendiamo comunicazione ufficiale del Comitato ed eventuale replica della Amministrazione. Diversi altri ricorsi sarebbero già stati presentati e risulterebbero in attesa di discussione davanti alle competenti autorità giudiziarie.

Nel caso in oggetto, l’elemento centrale della sentenza non riguarderebbe il funzionamento tecnico del dispositivo, ma la mancanza degli atti amministrativi che ne avrebbero dovuto regolare l’utilizzo. L’assenza di un’apposita delibera comunale, ritenuta necessaria per l’attivazione legittima dell’impianto, avrebbe indotto il giudice ad annullare la sanzione e a condannare l’ente al rimborso delle spese sostenute dal ricorrente.

Secondo fonti vicine al Comitato, l’esito del procedimento costituirebbe un importante successo, anche per le possibili implicazioni future. La sentenza, infatti, potrebbe contribuire a indirizzare l’orientamento di altri giudici chiamati a valutare casi simili, generando un effetto a catena su numerosi verbali emessi con modalità analoghe.

Dal punto di vista economico, la condanna al pagamento delle spese legali rappresenterebbe un aggravio per il Comune, che in caso di ulteriori pronunciamenti sfavorevoli potrebbe essere chiamato a sostenere oneri ben più elevati, oltre alla restituzione delle somme già incassate a titolo sanzionatorio. Il rischio, secondo alcuni osservatori, sarebbe quello di un danno erariale determinato dall’uso improprio di strumenti elettronici senza la necessaria copertura normativa.

Alla luce di questa evoluzione, il Comitato starebbe organizzando un’assemblea pubblica nella frazione di San Lorenzo, alla quale sarebbe prevista la partecipazione dello studio legale coinvolto nel procedimento. L’incontro, aperto alla cittadinanza, servirebbe a chiarire i dettagli della sentenza e a fornire indicazioni pratiche a chi intenda percorrere la stessa via giudiziaria.

Sullo sfondo, ci sarebbe anche l’attenzione di alcune testate televisive nazionali, che avrebbero manifestato l’intenzione di seguire gli sviluppi della vicenda, data la potenziale rilevanza pubblica del caso. Nei mesi scorsi a Bastia Umbra (san Lorenzo ndr) era arrivata anche una troupe delle Iene di Mediaset. Il Comitato, da parte sua, rivendicherebbe un impegno costante e fondato su studi giuridici approfonditi, ritenendo di aver agito nella piena consapevolezza delle irregolarità dell’impianto sanzionatorio.

Il T-Red installato a Bastia Umbra era già stato oggetto di discussioni e polemiche. Il dispositivo, noto per la sua capacità di rilevare automaticamente le infrazioni semaforiche, sarebbe stato attivato senza che l’amministrazione avesse approvato la necessaria documentazione tramite atto deliberativo. Tale mancanza, ora riconosciuta in sede giudiziale, aprirebbe la strada a una contestazione generalizzata di tutti i verbali emessi in quel contesto.

Al momento, il Comune non avrebbe rilasciato comunicazioni ufficiali in merito alla sentenza né fatto sapere se intenda proporre impugnazione. Restiamo in attesa.

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