Bastia Umbra, Renzini fa chiarezza su “VeloOk Noi sicuri”

L’Assessore alla Sicurezza e Viabilità del Comune di Bastia Umbra Fabrizia Renzini risponde al comunicato stampa diffuso dal Partito Democratico nei giorni scorsi, in merito all’installazione sul territorio delle prime 12 colonnine Velo Ok e all’avvio del progetto nazionale “Noi Sicuri”. “Richiedono un approfondito e un doveroso chiarimento le illazioni del PD uscite di recente a mezzo stampa. Per tranquillizzare il Segretario del PD, ma soprattutto i Cittadini, sulla bontà dell’iniziativa promossa dal Comune di Bastia Umbra, intendo prima di tutto rispondere ai tre quesiti formulati nei giorni scorsi e, precisamente:

1. Che tipo di gara è stata fatta per l’installazione di tali strumenti?

Nel novembre 2013, in ottemperanza alla vigente normativa in materia di Pubblici Appalti (art. 125 D. Lgs. 163/06), è stato scelto il preventivo di importo più basso tra quelli richiesti dal Comune di Bastia Umbra a ben sei aziende del settore.

2. L’Amministrazione Comunale era a conoscenza che sono strumenti non autorizzati dal Ministero dei Trasporti?

Il Comune di Bastia Umbra ha deciso di acquistare le colonnine Velo Ok soltanto a seguito di un preciso orientamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il quale, dapprima nel marzo 2013 (Circ. Prot. n. 1561 del 03.03.13), e via via con altre tre Circolari, di cui l’ultima nel settembre 2013 (Circ. Prot. n. 5589 del 18.09.13), ha espresso parere favorevole in merito all’adozione di detti strumenti. In particolare, il Ministero ha asserito che tali colonnine, pur non costituendo di per sé rilevatori di velocità, costituiscono strumenti ausiliari alla rilevazione e, come tali, non richiedono omologazione – al contrario dell’Autovelox, strumento rilevatore di velocità,  che viene posizionato nel loro interno e che peraltro il Comune di Bastia ha puntualmente revisionato, come per legge, lo scorso mese di gennaio.

Il Ministero ha inoltre spiegato che, pur non essendo previsti e menzionati dal Codice della Strada (non costituiscono vera e propria segnaletica stradale), i Velo Ok hanno funzione deterrente e le sanzioni inflitte con il posizionamento interno dell’Autovelox sono pienamente efficaci alla sola condizione che l’Autovelox venga “presidiato” da una pattuglia nel momento in cui viene elevata la sanzione. Ciò significa che, mutando un precedente orientamento, il Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti ritiene non più necessaria la presenza della pattuglia di fianco alla colonnina, ma semplicemente un presidio, anche a distanza. Peraltro, è doveroso precisare che le colonnine acquistate dall’Amministrazione Comunale sono di nuova generazione, cioè realizzate interamente in plastica e senza materiale metallico, in modo da garantire l’incolumità del conducente in caso d’urto. Inoltre, la peculiarità del progetto risiede nel fatto che, oltre alle 12 colonnine, sono state acquistate anche altre “piastre di posizionamento” su cui poter periodicamente spostare le colonnine, al fine di abituare i conducenti ad adottare una velocità di marcia ridotta, a causa della non preventiva conoscenza dell’esatto posizionamento di detti strumenti.

3. Risultava all’Amministrazione che l’acquisto sul libero mercato è inferiore di circa 10 volte il prezzo pagato?

È doveroso ricordare che, per citata normativa in materia di acquisto di beni e servizi, agli Enti Pubblici è fatto obbligo di ricorrere ad un avviso pubblico rivolto a garantire trasparenza ed economia nell’acquisto, nonché rispetto del principio di rotazione dei fornitori. Come già detto, l’Amministrazione Comunale ha scelto il prezzo più basso, pari a €. 870,00 oltre i.v.a. per ciascuna colonnina, oltre alle spese per le “piastre di posizionamento” e la diffusione nelle scuole e tra i Cittadini del progetto nazionale “Noi Sicuri”. A tale proposito, si ricorda che il progetto è stato presentato ai Cittadini in prima battuta l’11 dicembre 2013, mentre lo scorso lunedì 31 marzo è stato illustrato da un’equipe di psicologi ai ragazzi delle classi terze della Scuola Media Colomba Antonietti, prossimi alla guida dei ciclomotori, attraverso un concorso i cui risultati verranno resi noti in occasione di un successivo incontro, che si terrà alla fine di aprile unitamente ad un ulteriore incontro aperto a tutti Cittadini.

Il servizio messo in onda dalla trasmissione “Le Iene” è assolutamente fuorviante, in quanto prende in esame le Circolari Ministeriali solo in maniera parziale e fa riferimento ad un’azienda “fantasma” (che non è nostra fornitrice) e a prezzi elevatissimi che il Comune di Bastia Umbra non ha mai corrisposto.

Da rilevare, infine, che le sanzioni inflitte dall’adozione dei Velo Ok sono state pochissime, mentre la velocità ha avuto, su tutto il territorio comunale, un calo medio compreso tra i 15 e i 30 km orari; ciò a dimostrazione che è intenzione del Comune non fare necessariamente cassa, quanto piuttosto educare i Cittadini ad una guida sicura e responsabile”.

6 Commenti

  1. Sono certo di non capito bene un passaggio e quindi le chiedo chiarimenti in merito.
    Dato che le colonnine sono state giustamente oggetto di una gara, il Comune ha l’obbligo di legge ad assegnare “per forza” l’appalto ad una delle ditte concorrenti nonostante il costo delle medesime sul libero mercato sia notevolmente inferiore?
    Se è così (o, le ripeto, così ho capito) non trova che le gare siano da “modificare” in particolare nella definizione dei termini di non assegnazione delle stesse nel caso vi sia sproporzione rilevante con i prezzi del mercato?
    Cordiali saluti
    A. Cavarai

  2. Egregio Signor Cavarai, Lei ha capito benissimo. Il decreto legislativo n. 163 del 2006 (Testo Unico sugli appalti pubblici) obbliga i Comuni a quanto detto nel mio comunicato. Il decreto legislativo, come Lei ben saprà, e’ un provvedimento emanato dal Governo su delega del Parlamento ( in linguaggio giuridico si usa infatti anche il termine “decreto delegato”) ed ha lo stesso valore di una legge nazionale. Ebbene, il Comune non ha potere di modificare, attraverso un proprio Regolamento, un provvedimento emanato da un organo superiore, sia esso il Parlamento o il Governo su delega. Non vedo, pertanto, come poter modificare a livello Comunale quanto obbligatorio per legge. Spero di essere stata chiara e rimango comunque a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Cordialmente. Avv. Fabrizia Renzini – Assessore alla Sicurezza e Viabilità del Comune di Bastia Umbra

  3. Grazie per la pronta risposta e per la chiarezza.
    Ho approfondito e cliccando in Google Dgls 163/2006 mi è apparso anche questo articolo:
    – Art. 89.
    Strumenti di rilevazione della congruità dei prezzi
    (art. 6, commi 5-8, legge n. 537/1993; art. 13, d.P.R. n. 573/1994)

    1. Al fine di stabilire il prezzo base nei bandi o inviti, di valutare la convenienza o meno dell’aggiudicazione, nonche’ al fine di stabilire se l’offerta e’ o meno anormalmente bassa, laddove non si applica il criterio di cui all’articolo 86, comma 1, le stazioni appaltanti tengono conto del miglior prezzo di mercato, ove rilevabile.

    Ora le chiedo: qual è stato il principio di valutazione del prezzo base questo qui sopra o quello dell’articolo 86 comma 1?
    Perchè se è stato adottato il secondo è evidente che “si hanno le mani legate” ma se si stabilisce il prezzo base con questo articolo, beh, si hanno meno margini di errore non trova?
    Cordiali saluti
    Antonio Cavarai

  4. Per l’acquisto che ci interessa l’articolo di riferimento del D. Lgs 163/2006 è il 125, cioè quello relativo a lavori, forniture e servizi in economia, cioè di importo c.d. “sotto la soglia comunitaria” (oggi fissata a €. 40.000,00) e non c’entrano nulla gli articoli 86 e 89 da Lei richiamati che invece si riferiscono agli appalti ordinari e, pertanto, NON SONO APPLICABILI al caso in esame. Spero di essere stata esauriente. Se poi, come mi sembra di capire, Lei nutrisse ancora dubbi ed avesse bisogno di ulteriori spiegazioni può sempre rivolgersi ad un Suo legale di fiducia. Cordiali saluti. Fabrizia Renzini.

  5. Lei assessore è stata molto esauriente ma risponde attenendosi, come è lecito, strettamente all’applicabilità dell’articolo da me citato senza rispondere all’interrogativo successivo e cioè alla domanda che, da comune cittadino, mi ha portato a chiederle chiarimenti.
    L’applicabilità dell’articolo 89 infatti non c’è MA la VALUTAZIONE del PREZZO BASE da cui poi poter far partire un appalto (e quindi il significato CONCRETO dell’articolo 89) c’è sempre, altrimenti si lascerebbe spazio ( fino a 40.000 € come da lei stessa specificato) a possibili “cartelli” fra fornitori. Il principio quindi di VALUTARE ANCHE IN ECONOMIA IL PREZZO DEL MERCATO LIBERO RIMANE.
    Quello che ancora non mi capacito, le ripeto, da cittadino è di come sia stato possibile accogliere/scegliere 5 o 6 ditte completamente fuori dalla base di mercato proprio perchè è dal MERCATO che si parte anche nelle procedure in ECONOMIA.
    Per rispondere all’ultima sua affermazione, le dico con sincerità che non ho nemmeno letto l’articolo di partenza del signor Brozzi a cui poi lei ha risposto: è una mia valutazione LIBERA DA PREGIUDIZI E SCATURITA SOLO DALLA CURIOSITÀ DI CONOSCERE. Non ho bisogno di un legale anche perché trovo molto costruttivo quello che lei sta facendo nel rendersi disponibile verso tutti i cittadini. Se avessi voluto fare della polemica sterile e infruttuosa, mi sarei loggato con un nome fittizio in un’altra piattaforma di informazione ma non l’ho fatto perché come lei ci mette la faccia, c’è la metto anch’io.
    Saluti e grazie per la disponibilità concessami.
    Antonio Cavarai

  6. Buongiorno. Prima di procedere abbiamo preso le dovute informazioni ed il prezzo di mercato era più o meno quello corrisposto dall’Amministrazione Comunale. Non vorrei che quanto riferito da “Le Iene” sia la solita “bufala” di tenere in considerazione il prezzo dei prodotti all’origine. Mi spiego meglio con un esempio. Il costo di un telefono cellulare, nel momento in cui viene immesso nel mercato, è al massimo di €. 50,00. Mi spiega allora perché i consumatori arrivano a pagare lo stesso telefono anche €. 700-800? Altro dubbio. Le Iene parlano di acquisto fatto dai “privati”. E allora mi chiedo: che cosa ci fa un privato con le colonnine Velo Ok? Si diverte forse a controllare la velocità del proprio cane o del passeggino del bambino all’interno del giardino? Purtroppo l’Italia è il “Paese della polemica fine a se stessa” e credo invece che bisognerebbe andare oltre ed essere più concreti aprendo gli occhi su situazioni a dir poco . . paradossali. Mi contatti quando vuole e passi da me in Comune. Sarà lieta di mostrarLe ulteriore documentazione. A presto. Fabrizia Renzini

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