
da Nicolò Violini (Ex-segretario del PD di Bastia Umbra)
Premessa: dalla fine del mio mandato come segretario (svolto senza ricevere alcun emolumento) del circolo comunale nel 2010, svolgo un lavoro in Germania, ma continuo ad interessarmi della vita politica bastiola, pur non facendo più parte degli organi direttivi. Siccome durante la legislatura 2009-2014 ho guidato il PD in una parte di questo percorso, all’indomani della sconfitta elettorale, sottopongo alla pubblica attenzione alcune mie riflessioni personali su quanto accaduto.
Da circa tre anni il PD locale ha deviato rispetto al suo percorso di puro rinnovamento, osteggiando un progetto di ambiguo e maldestro tentativo di ritorno ad una presunta gloria passata. La responsabilità, che va di certo cercata all’interno della dirigenza locale, ricade oggi in primo luogo su chi ha avuto un ruolo di responsabilità apicale. Il giudizio negativo si aggrava per il boom del PD alle elezioni europee, che evidenzia come si sia sprecata una ulteriore occasione di presentare ai cittadini un chiaro e limpido progetto di cambiamento e sfruttare la favorevole onda renziana. L’attuale gestione aveva promesso una forte riorganizzazione del partito, una presenza massiccia nella città ed una mobilitazione di forze senza precedenti, ma nella realtà non ha mai prodotto tutto questo né tantomeno un’efficace azione di opposizione contro un avversario politico, il quale ha vissuto momenti di chiara difficoltà a tenere insieme anime e personalità troppo distinte. A dimostrazione del travaglio vissuto dalla maggioranza ricordo le dimissioni del vicesindaco in polemica con il sindaco, dell’assessore all’urbanistica e la non ricandidatura di personaggi che risultando tra i più votati nel 2009, hanno rappresentato una importante componente dell’amministrazione durante la legislatura.
Ricordo la fase delle primarie Bersani contro Renzi per la candidatura a premier-segretario del PD, durante la quale gli organi del PD locale si schierarono in favore di Bersani e difronte alla sconfitta, non ritennero opportuno il doversi mettere in discussione né tantomeno interrogarsi sul dovere di andare incontro ad una crescente richiesta avanzata dai cittadini di cambiamento della politica, sia nei modi che nelle persone. Cosa più grave si è tentato, con scarso successo, di far credere che tutti possono impersonare lo stesso modello di cambiamento, svelando ancora una volta un esagerato pressappochismo nell’analisi delle situazioni. Non conta più oggi dichiararsi a favore di Renzi –dopo il risultato storico del 41%?-, ma aver capito che non si può fermare un fiume in piena sbarrandolo con le mani e che non si può fermare il tempo e il corso della storia.
A poco servirebbe oggi cercare altrove i colpevoli della sconfitta, quando nel corso di 3 anni si sono susseguiti 5 segretari di circolo, si è assistito alle dimissioni di 2 consiglieri comunali, quando dei tre segretari di circolo in carica solo uno è entrato a far parte della squadra di candidati al consiglio comunale e si è chiesto un evidente sacrificio ad una personalità di pregio nell’area politica, candidata come capolista. Il risultato è un PD che ha raggiunto il minimo storico dal momento della sua fondazione. In aggiunta, la scelta del candidato sindaco è avvenuta nel chiuso di una stanza e con una pericolosa azione oligarchica che poco ha a che vedere con la promessa di apertura propria del progetto pluralista del PD che abbiamo sempre convintamente portato avanti.
Un errore di portata storica è stato ormai commesso ed avrà inevitabilmente delle conseguenze nell’immediato futuro. L’errore va capito, affrontato con autocritica, va proposta una via per la ripartenza e la ricostruzione.
Il PD è una istituzione del nostro paese che saprà trovare a livello locale la forza di ridisegnare una prospettiva per la sua vita interna e per un progetto di città del futuro. Lo farà se si appoggerà sulle forze fresche che si sono avvicinate alla vita politica e quelle che si avvicineranno. In Italia e a Bastia vivono nuove generazioni che affrontano un momento storico senza precedenti, con difficoltà realizzano la propria vita nella città di origine, talvolta non riescono e sono costretti ad affermarsi, loro sì, con le sole proprie forze, magari anche all’estero come me. Mi faccio umilmente portavoce di questa generazione affermando con determinazione l’importanza che ha oggi per la politica liberarsi dal servilismo nei confronti dei poteri e mettere all’angolo chiunque veda nella politica uno strumento per il raggiungimento di interessi personali o particolari e non della comunità. Chi fa politica oggi deve essere preparato, libero, forte, saper guardare in profondità le tematiche, capire le opportunità offerte al proprio territorio dallo stare in Europa. Nelle mille difficoltà dovute ad uno stato inefficiente, la politica deve essere vicina tanto al singolo cittadino quanto alle associazioni, alle imprese che producono, trasformano, commercializzano, offrono servizi. Per fare questo il PD bastiolo dovrà aprire una nuova stagione, senza indugio.
Viva l’Europa, via l’Italia e viva Bastia!
Violini resta in Germania dammi retta……………………. sei stato anche tu un segretario INVISIBILE, non dovevi neanche scrivere queste cazzzzz
Renzianovero..com’era il discorso delle truppe cammellate?!..di chi sarà ora il prossimo comunicato?..io un paio di nomi ce li avrei..i cerchi si chiudono sempre..
talmente invisibile da ricevere una presunta querela da 1 milione di euro per presunta diffamazione dall’allora ed attuale sindaco, Stefano Ansideri… Sarei curioso di sapere quali parti lei ritiene siano cazzzzz ed abbia il coraggio di dire il suo nome.
anche lei si nasconde dietro ad un nickname, accusandomi di qualcosa che non conosco. Sono sempre stato una persona indipendente, che ha saputo fare le sue scelte e assumersi le responsabilita’ di cio’ che ha fatto, ma oggi esprimo la mia opinione qui perche’ non posso farlo altrove.
Oltre alla condivisione dell’analisi politica del segretario che Zeppavagone ha voluto sostituire, perchè a detta di Lui ” avrebbe riportato il PD agli antichi spendori ( ? ) “, vorrei dire al sig. Francesco che se Lui assieme a 15/20 personaggi del PD di Bastia compresa la MAI SINDACA ( lascio libertà di scelta sui nomi ) saldassero i loro attributi insieme e li pesassero, sicuramente non arriverebbero alla metà di quelli dimostrati da Violini Nicolò. Per la persona che è, ciò che sta facendo, dove è andato a farlo ecc. ecc.
Parlate e sparlate da dentro ” il bambagio “.
Sig. Francesco eviti una ulteriore figura da pel..ro, non risponda lo dico per Lei.
Sig. Francesco per il nick che ha scelto si vergogni di ciò che ha detto.
Violini Nicolò è uno delle migliaia di cervelli che questo cazzo di paese ha regalato ad altri paesi.
Mentre Zeppavagone con la spocchia dei politici come Lui, dovrebbe andare a lavorare in un paese straniero però scelgo io quale……. uno qualsiasi del centro Africa.
Het Oog, se lei per truppe cammellate intende persone che si sono fatte da sole senza chiedere raccomandazioni e nel caso in particolare che stanno facendo lo scienziato in Germania dimostra il grado che ha raggiunto il gruppo dirigenziale attuale del PD bastiolo. Potrei continuare a dibattere ma penso che se lei non vuole capire è giusto che il px segretario sia un rappresentante o q.cuno a lui legato di questa dirigenza, coerente con le sue scelte…
Manca Moreno Marchi per un altro comunicato!!
Siamo in trepida attesa!!
Mancherebbe anche Tabarrini e poi forse potremmo dire basta |
Comunque oltre a chi scrive o chi parla e sparla la verità è in tutto questo mare di comunicati più o meno legittimi e politicamente corretti:
il sig. Brozzi dovrebbe dimettersi e sparire dalla vita politica di Bastia per quello che ha fatto al centro sx. Diviso, senza leader, contrapposto e spaccato. subalterno. personalizzato e cosi via per tanti altri termini negativi.
Resto colpito e positivamente interessato dall’ analisi sapiente e distaccata dell’ ex segretario Violini.
Personalmente non lo conosco ma un ragazzo che parte per un paese straniero rappresenta sempre una sconfitta della nostra politica quella fatta dai tanti sigg. Brozzi che hanno lasciato il nostro paese come lui a lasciato la non sua Bastia.
Bravo Violini anche da dove si trova in questo momento continui ad interessarsi della sua città questo per i politucoli e politicanti con il sig. Brozzi sarà sempre una sconfitta ed un motivo di vergogna.
Per truppe cammellate intendo gente che esce fuori come le lumache..quando piove..al di là del titolo di studio, della professione e di raccomandazioni o meno..
scusate – ha lasciato – mi è rimasta la mutina nella tastiera e non vorrei essere accomunato a chi normalmente lo fa di concetto.
Si vergogni per cio’ che scrive, lei non sa o fa finta di non sapere. Non si nasconda dietro un nickname. Nel 2009 ho preso l’incarico di segretario 4 giorni dopo la sconfitta storica, mentre le lumache si nascondevano sotto terra. Chiami altri, per cortesia, con l’appellativo di truppe cammellate.
Caro Nicolo’,
Mi complimento per l’analisi, che fra l’altro condivido almeno in larga parte, ti fanno onore perchè traspaiono: l’onestà intellettuale e la linearità di pensiero. Sappiamo che il PD di Brozzi può portare avanti una “restaurazione ottocentesca” oppure una sorta di “dispotismo illuminato”, e la mia critica è sempre stata basata su questo. Per onestà però devo darti una tirata d’orecchie: benchè tu possa sentirti messo in causa e magari sentirti offeso credo che sia saggio non rispondere a certe provocazioni. Altra cosa: l’utilizzo dei nickname ha una sua ragion d’essere e chiedere alle persone di non nascondersi dietro nickname è contrario alla “netiquette”. E cmq il ragionamento poltico è serio.
Con simpatia,
Mi trovo perfettamente solidale rispetto a questa visione “militaresca”.
Non voglio entrare nel merito dei contenuti di questo l’articolo né tantomeno del profilo curriculare dell’ex segretario Violini.
Mi preme invece analizzare quelle che sono state le modalità comportamentali attuate da una determinata cerchia, o meglio GHENGA di autoproclamatisi dissidenti (ciò nonostante candidati) del PD.. con tanto di pranzi, selfie, ricchi premi e cotillon.
Come tutti i membri del Partito hanno avuto a disposizione le legittime sedi ed i legittimi strumenti per esprimere e dibattere il loro ed altrui pensiero… ma hanno preferito abbarbicarsi nella tessitura di trame carbonare (visto mai che la Carosati avesse vinto?), minando fattivamente il campo, forti della loro comprovata esperienza.
All’alba della disfatta che loro stessi hanno costruito eccoteli uscire allo scoperto, chi in prima persona chi sotto pseudonimo, come da copione.
Calcano le scene della pubblica piazza virtuale mettendo in scena questo patetico teatrino di “analisi”, dietrologie, verità assolute ed auto approvazioni.
Ho una sensazione déjà vu che mi riporta ad uno spettacolo andato in scena nel 2009. Il cast è stato sapientemente ampliato, le tecniche raffinate.
Provo un senso di disgusto talmente profondo da non consentirmi di esprimere commenti.
Mi trovo perfettamente solidale rispetto a questa visione “militaresca”.
Non voglio entrare nel merito dei contenuti di questo l’articolo né tantomeno del profilo curriculare dell’ex segretario Violini.
Mi preme invece analizzare quelle che sono state le modalità comportamentali attuate da una determinata cerchia, o meglio GHENGA di autoproclamatisi dissidenti (ciò nonostante candidati) del PD.. con tanto di pranzi, selfie, ricchi premi e cotillon.
Come tutti i membri del Partito hanno avuto a disposizione le legittime sedi ed i legittimi strumenti per esprimere e dibattere il loro ed altrui pensiero… ma hanno preferito abbarbicarsi nella tessitura di trame carbonare (visto mai che la Carosati avesse vinto?), minando fattivamente il campo, forti della loro comprovata esperienza.
All’alba della disfatta che loro stessi hanno costruito eccoteli uscire allo scoperto, chi in prima persona chi sotto pseudonimo, come da copione.
Calcano le scene della pubblica piazza virtuale mettendo in scena questo patetico teatrino di “analisi”, dietrologie, verità assolute ed auto approvazioni.
Ho una sensazione déjà vu che mi riporta ad uno spettacolo andato in scena nel 2009. Il cast è stato sapientemente ampliato, le tecniche raffinate.
Provo un senso di disgusto talmente profondo da non consentirmi di esprimere commenti
Mi trovo perfettamente solidale rispetto a questa visione “militaresca”.
Non voglio entrare nel merito dei contenuti di questo l’articolo né tantomeno del profilo curriculare dell’ex segretario Violini.
Mi preme invece analizzare quelle che sono state le modalità comportamentali attuate da una determinata cerchia, o meglio GHENGA di autoproclamatisi dissidenti (ciò nonostante candidati) del PD.. con tanto di pranzi, selfie, ricchi premi e cotillon.
Come tutti i membri del Partito hanno avuto a disposizione le legittime sedi ed i legittimi strumenti per esprimere e dibattere il loro ed altrui pensiero… ma hanno preferito abbarbicarsi nella tessitura di trame carbonare (visto mai che la Carosati avesse vinto?), minando fattivamente il campo, forti della loro comprovata esperienza.
All’alba della disfatta che loro stessi hanno costruito eccoteli uscire allo scoperto, chi in prima persona chi sotto pseudonimo, come da copione.
Calcano le scene della pubblica piazza virtuale mettendo in scena questo patetico teatrino di “analisi”, dietrologie, verità assolute ed auto approvazioni.
Ho una sensazione déjà vu che mi riporta ad uno spettacolo andato in scena nel 2009. Il cast è stato sapientemente ampliato, le tecniche raffinate.
Provo un senso di disgusto talmente profondo da non consentirmi di esprimere commenti.
Caro Violini, conosco bene la sua storia politica. Ho massimo e assoluto rispetto per la sua persona e per la sua intelligenza e l’analisi che propone ha ovviamente punti più che condivisibili. Ed è proprio dal massimo rispetto che ho nei suoi confronti e per il fatto che 5 anni fa la faccia ce la mise, che non mi sarei mai aspettato da lei un “tempismo” del genere..perché è da questo tempismo, dalle modalità con cui lei sembra “confondersi” con certi esponenti del PD, che a me sembra un disegno un po’ troppo studiato..ovviamente questa è una mia impressione, mi auguro di sbagliare..
Guy,
Dici bene, ma scordi una cosa: Brozzi ha NEGATO il circolo del PD ai renziani. Il messaggio politico era “qui comando io e voi non dovete rompere”, messaggio e motus operandi che è proseguito (vedi la scelta della Carosati), le reazioni altrui sono figlie di questo attacco e questo modo di fare. Brozzi ha creato esso stesso le condizioni per la sconfitta. Il “restauratore” ha finito per essere restaurato. (stavolta la vittoria era a portata di mano, bastava davvero solo l’ordinaria amministrazione)
L’obiettivo con questo articolo e’ quello di dire la mia su cio’ che e’ successo, visto che non ho avuto modo e non ne avrei altrimenti. La tempistica non poteva essere diversa, visto che le elezioni sono appena passate e non ci sono state reazioni pubbliche da parte del PD. Tengo alla mia citta’ di origine per il fatto che e’ ricca di esperienze, di intelligenze, di caparbieta’. (uso l’apostrofo al posto dell’accento, perche’ non posso fare altrimenti…)
Scusi ma chi sarebbe parte di questa GHENGA? Come si puo’ parlare di moti carbonari da parte di candidati del PD, se tra il primo turno e il ballottaggio i voti sono rimasti praticamente gli stessi? Non e’ successo mica come a Perugia dove sono mancati migliaia di voti!! Chi avrebbe tradito chi? Mi sorprende vedere questo commento sotto il mio articolo, visto che personalmente sono rientrato in Italia la prima volta dalla Svezia e la seconda dagli USA, per votare e cercare di far votare, adattando i miei piani di lavoro all’esigenza. Se ha qualcosa da dire ad altri lo faccia quando si presentera’ l’occasione, ed ognuno porti il peso della sua responsabilita’.
Stessa cosa per il 2009.
Se analizziamo le cose piu’ in dettaglio e con onesta’ dovremmo parlare di fatti passati al 2009. La sconfitta e’ stata frutto di altri errori del centro-sinistra e di una vendetta consumata con sapienza da parte di chi e’ stato deluso ed aggirato in tempi precedenti. Se poi lei cerca ancora traditori dell’ultimo minuto, non indichi me per favore. Anche in quel caso ho vissuto due mesi di campagna elettorale senza ricevere emolumenti e per pura passione, sono stato al fianco di tutti i candidati e li ho aiutati come potevo. Non posso negare di aver visto altri al mio fianco per ben altri motivi.
Molto bene si è già ricomposta il gruppo, tutto intorno al Brozzi di turno, che questa volta è femmina.
Caro Violini,
secondo il mio ragionamento è OVVIO che non si riscontri una perdita di voti tra la primo turno ed il ballottaggio: l’opera certosina è cominciata mesi prima delle elezioni ed il 25 Maggio aveva già dato tutti i suoi possibili frutti!
Mi spiace che si sorprenda per il mio commento: a me è venuto leggendo quelli degli altri. Non mi risulta però di aver mosso alcun tipo di accusa diretta alla sua persona e non vedo dunque come possa lei sentirsi accusato della benché minima cosa.
Vorrei inoltre fosse chiaro che non cerco né ho parlato di traditori dell’ultimo minuto proprio dal momento che ravviso una certa progettualità in questa vicenda. In ogni caso abbia fede che nelle sedi preposte e con le dovute modalità gli argomenti saranno affrontati uno ad uno e con dovizia di dettagli: tutte le domande che ora mi pone troveranno una degna risposta.
In ultimo desidero farle sapere che apprezzo indubbiamente il suo sforzo nell’incastrare gli impegni internazionali con la “causa bastiola”, ma apprezzo altrettanto quello di chi a scelto di combattere “in trincea” (le assicuro che ci vuole un bel fegato anche per restarci in Italia).
La saluto.
Notiziona, anche un pò ferale.
All’ indomani del compimento del 40 anno di attività politica ed amministrativa ( tutti regolarmenti ricoperti con incarichi tra i più vari ), ieri sera dopo la cocente sconfitta ottenuta dal suo personale progetto si è dimesso da segretario del Partito Democratico, ZEPPAVAGONE.
Praticamente fino al Maggio del 2015 sarà un ESODATO DA INCARICHI.
A lui i nostri più fervidi auguri per questo duro periodo !