Scontri tifosi Bastia-Foligno, parla il tifoso che ha rischiato di morire

BASTIA UMBRA – Il tifoso del Foligno ferito negli scontri a Bastia Umbra dopo la partita tra la squadra locale e i Falchetti, non ha partecipato alla rissa in alcun modo. Dopo più di tre mesi dagli scontri post Bastia-Foligno del 6 aprile, parla l’ultrà del Foligno, Massimiliano Antonelli, 47 anni, che ha rischiato di morire per una sassata alla testa.

Il tifoso folignate, in particolare, dopo aver letto le motivazioni della scarcerazione del suo presunto aggressore, che ha ottenuto gli arresti domiciliari ribadisce di non aver mai usato una cintura per difendersi mentre le due tifoserie si stavano affrontando.

In una nota diffusa dal suo legale, l’avvocato Giovanni Picuti, dice. “Nego di aver dimenato una cinta contro i miei aggressori, che nel colpirmi non mi hanno dato neppure il tempo di difendermi. Sono stato preso a tradimento da dietro le spalle. Faccio appello a quanti hanno assistito ai fatti e che per timore di provvedimenti nei loro confronti non hanno collaborato alla ricostruzione degli eventi. Ho apprezzato, anche a distanza di tempo, la decisione di applicare agli indagati le misure di sicurezza”.

“Il mio assistito – ha scritto l’avvocato – non ha partecipato alla rissa e non ha utilizzato la cinta per difendersi, rinvenuta tra l’altro regolarmente infilata nei passanti dei jeans. Gli aggressori hanno continuato ad inveire su di lui una volta caduto in terra e riverso in una macchia di sangue”.

L’avvocato Picuti, su questo elemento chiederà ulteriori indagini allo scopo di chiarire ogni cosa. “Il mio cliente ha concluso è fermamente intenzionato a denunciare ogni tentativo di falsificazione della verità dei fatti, da parte di chiunque. Si costituirà parte civile per ottenere il risarcimento del danno”.

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