Un laboratorio scientifico, ma anche un museo alla “Colomba Antonietti” di Bastia Umbra

di Marcello Migliosi
Bastia Umbra – La scuola Media “Colomba Antonietti” di Bastia Umbra ha il suo laboratorio scientifico. Il nuovo spazio, dotato anche di tantissimi pezzi che arrivano dal passato, può a tutti gli effetti considerarsi anche un piccolo museo. Uno spazio, quindi, non solo destinati alla sperimentazione e allo studio, che è stato inaugurato questa mattina dal sindaco della Città, Stefano Ansideri, dalla assessore alle politiche scolastiche, Claudia Lucia e dalla Direttrice del Plesso, Paola Lungarotti. “Abbiamo recuperato uno spazio – ha detto la dirigente dell’Istituto Comprensivo Bastia 1 – e, grazie al professor Oreste Rinaldi, referente del dipartimento di matematica e scienze, siamo riusciti a ritrovare e restaurare tantissimi pezzi importanti per quella che è anche la memoria della scienza. Il mondo avanza e la scienza ha bisogno di quelle che sono le superfici di contatto con il passato. Dobbiamo dire grazie al nostro progresso – ha detto ancora – e proprio a coloro che prima di noi hanno saputo fare scienza, ricerca scientifica e tecnologica, ma con visione di grande apertura”.

La professoressa Lungarotti ha rimarcato quanto sia importante che la scuola sia una grande famiglia. “Nella famiglia – ha affermato – si recuperano le dimensioni valoriali e che sono determinanti per lo sviluppo e la crescita dei nostri giovani.

Noi puntiamo molto sul protagonismo dello studente perché sanno ragionare alto e proporre loro idee concrete e concretizzabili”. Non sono quindi, secondo Lungarotti, dei semplici fruitori di un servizio scolastico ed educativo, ma sono dei veri e propri attori e protagonisti. La professoressa Lungarotti ha colto l’occasione per annunciare anche della ripresa delle attività musicali e che gli studenti avranno la possibilità di acquisire sempre più dimestichezza anche con le tecnologie digitali che caratterizzano la nostra epoca. “Vogliamo – ha specificato – consegnare a loro un mondo che li faciliti nell’inserimento nella comunità umana. cammineremo ‘mano nella mano’ perché la scuola è pregna e carica di umanità”. Il sindaco Stefano Ansideri, nel suo intervento, ha detto subito che Bastia ha trovato una dirigente (rivolgendosi a Paola Lungarotti ndr) all’altezza delle aspettative.

“Bastia – ha detto il primo cittadino – è stata sempre all’avanguardia in tutto e speriamo anche di esserlo a livello di programmazione scolastica”. Ansideri ha poi concentrato l’attenzione su quella che è la brutta situazione che si sta vivendo nel mondo del lavoro.

“Il modo migliore per reagire – ha sottolineato – è proprio quello di partire dal mondo della scuola. Lo studio è l’arma principale per risollevare le sorti della nostra società, difficilmente chi non ha propensione per lo studio – ha detto – potrà emergere in quella che è l’attività lavorativa e nella vita di tutti i giorni”. Il sindaco ha poi ricordato che l’Amministrazione sa cercando di superare quel gap relativo alla dotazione delle strutture. “Ve la do come notizia – ha annunciato – dopo aver approvato, il 30 di gennaio il bilancio comunale, daremo il via ai lavori della scuola di XXVI aprile. Il secondo stralcio, della struttura che sarà realizzata nel popoloso quartiere bastiolo, riguarda appunto la costruzione di una sede nella quale sarà collocata la metà della scuola media che oggi esiste”. Del laboratorio di scienze Stefano Ansideri ha detto che questo rappresenta una grande opportunità per i ragazzi. “Dobbiamo lasciare sempre una ‘fessura’ dove poter permettere ad ogni studente di intravvedere una sua via, un suo domani, un suo sogno”. Il Primo cittadino di Bastia Umbra ha poi portato l’esempio che ha in casa. “Mio figlio – ha raccontato – è da sei mesi che è in Germania a fare il ricercatore farmaceutico ed è posibile che in passato si sia appassionato facendo un semplice esperimento di chimica nel laboratorio delle scuole medie”.

[divider] [divider]

Il laboratorio esisteva già quindi, ma non nello spazioso locale inaugurato questa mattina. “Abbiamo cominciato a lavorare all’inizio dell’anno per raccogliere e mettere insieme tutto – spiega con legittimo orgoglio il professor Oreste Rinaldi – non posso dirle il numero dei pezzi che abbiamo, ma sono tantissimi. Con i colleghi abbiamo cercato di sistemare il tutto. Io ho anche una passione grande ed è quello di rimettere in funzione e a posto gli strumenti e parti anatomiche”. Ci fa vedere subito un fegato umano. “L’ho rincollato – dice – ma vorrei riportarlo alla forma originale. Voglio ridare vita a quei pezzi e testimonianze di scienza che non si utilizzano più”. Fisica dei fluidi, non si potrà fare più di tanto per la chimica per questioni di dotazioni relative alla sicurezza, si userà moltissimo il settore dedicato allo studio della tensione elettrica, i pesi, la rotazione, l’Universo, molto la matematica, la geologia. “Molte degli indirizzi – spiega il professore – sono anche in relazione alle capacità del singolo docente. Io sono geologo per esempio, mentre i miei colleghi sono più biologi”. Fa bella mostra di sè anche un microscopio collegato ad una lavagna interattiva. “Sì – conferma il professor Rinaldi – abbiamo diversi vetrini, abbiamo parecchio materiale da vedere, tessuti vegetali e animali”. Alcuni studenti e alcune studentesse si sono poi cimentati in alcuni esperimenti. “Sì – dice il docente – anche quello più semplice, magari realizzato con l’acqua, ha il suo fascino. Vedere come la pressione di questo elemento faccia variare la pressione, basta anche questo per dare entusiasmo”.

[divider]

[divider]

I processi che determineranno problemi dovranno poi essere risolti sul quaderno in chiave matematica. E il professore fa riferimento al Principio di Archimede. “Certo – dice – dovranno capire quando un corpo affonda, quando e quanto galleggia, capire quanto emerge dal galleggiamento”. Nel laboratorio lavorerà una classe alla volta e l’utilizzo è aperto a tutte le classi. Alla inaugurazione hanno partecipato anche gli assessori Roscini e Franchi. Oltre al responsabili esterni dei genitori, Lilli e Meschini. Alla fine della cerimonia inaugurale, la benedizione di Don Franco della Parrocchia di San Marco.

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*