Referendum sull’autonomia differenziata, alta adesione a Bastia Umbra

Cittadini preoccupati per le disuguaglianze, centinaia di firme raccolte

Referendum sull'autonomia differenziata, alta adesione a Bastia Umbra

Referendum sull’autonomia differenziata, alta adesione a Bastia Umbra

La Coalizione Civico-Progressista di Bastia Umbra ha avviato un’iniziativa per promuovere il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. Il 7 settembre, è stato allestito un gazebo per la raccolta firme, riscontrando una partecipazione significativa da parte della popolazione locale. Secondo quanto riportato dalla Coalizione, centinaia di persone hanno firmato la richiesta di referendum, dimostrando preoccupazione per le possibili conseguenze negative che tale legge potrebbe avere sul territorio e sulla regione Umbria.

Il dibattito ruota attorno alla questione dell’erogazione dei servizi pubblici essenziali, che secondo la Coalizione, verrebbe compromessa con l’attuazione dell’autonomia differenziata. La legge prevede una maggiore devoluzione di competenze alle regioni, il che, secondo i promotori del referendum, aumenterebbe le disuguaglianze tra le diverse aree del paese, favorendo le regioni più ricche a discapito di quelle più piccole e meno sviluppate, come l’Umbria.

Uno dei temi centrali sollevati durante l’iniziativa riguarda la capacità delle singole regioni di garantire uniformità nei servizi pubblici essenziali. Attualmente, lo Stato italiano garantisce la qualità e l’universalità di tali servizi, in linea con i diritti sanciti dalla Costituzione. Tuttavia, con l’autonomia differenziata, le regioni, attraverso le loro entrate fiscali, potrebbero non essere in grado di mantenere lo stesso livello di erogazione dei servizi in tutto il paese. I cittadini che hanno firmato il referendum temono che settori come la sanità, l’istruzione, l’assistenza sociale e i trasporti potrebbero subire un peggioramento, soprattutto nelle regioni meno sviluppate.

La Coalizione Civico-Progressista ha sottolineato l’importanza di mantenere l’unità nazionale e la solidarietà tra le diverse regioni del paese. Secondo i membri della Coalizione, l’autonomia differenziata rischierebbe di minare questi valori fondamentali, creando una frattura tra le regioni più ricche e quelle con meno risorse. In particolare, c’è preoccupazione per l’Umbria, una regione che potrebbe trovarsi in difficoltà nel garantire servizi essenziali di qualità, se venissero meno i trasferimenti statali.

L’iniziativa di raccolta firme continuerà fino a venerdì 13 settembre, e la Coalizione invita chi non ha ancora partecipato a recarsi presso gli uffici comunali per sottoscrivere la richiesta di referendum. Gli organizzatori esprimono gratitudine a tutti i cittadini che hanno già aderito, evidenziando come la loro partecipazione sia fondamentale per portare avanti la battaglia contro l’autonomia differenziata.

L’obiettivo della Coalizione Civico-Progressista è di raccogliere un numero significativo di firme, non solo a Bastia Umbra, ma in tutta la regione, per sensibilizzare l’opinione pubblica e sottoporre la questione al dibattito nazionale. Il referendum, se accolto, potrebbe aprire la strada a una riflessione più ampia sulle politiche di devoluzione delle competenze e sul ruolo delle regioni nell’erogazione dei servizi pubblici.

La discussione sull’autonomia differenziata è complessa e coinvolge vari aspetti del funzionamento dello Stato e delle relazioni tra le diverse aree del paese. Tuttavia, per la Coalizione e i suoi sostenitori, la priorità è garantire che nessuna regione venga lasciata indietro e che i diritti fondamentali dei cittadini, sanciti dalla Costituzione, siano tutelati in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Mentre la campagna di raccolta firme prosegue, la Coalizione Civico-Progressista continuerà a organizzare eventi informativi e a coinvolgere attivamente la cittadinanza, con l’obiettivo di contrastare una legge che, secondo loro, rischia di aumentare le disuguaglianze tra i territori e di compromettere l’accesso ai servizi essenziali per i cittadini dell’Umbria e di altre regioni meno sviluppate.

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