
RASSEGNA STAMPA DEL GIORNALE DELL’UMBRIA
In dettaglio il nuovo Rapporto Arpa sulla gestione del ciclo integrato in regione.
di Lucio Fontana
PERUGIA – In regione la produzione di rifiuti urbani cala. Il trend è in costante discesa da diversi anni ormai e lo scorso anno, per la prima volta, ha portato l’Umbria sotto la quota delle 500mila tonnellate prodotte. Il dato emerge chiaramente dal nuovo rapporto realizzato dall’Arpa che ha analizzato il ciclo dei rifiuti in regione durante lo scorso anno. In Umbria nel 2013 si legge nel documento sono state prodotte 487.730 tonnellate di rifiuti urbani, quantitativo inferiore di circa 17 mila tonnellate rispetto all’anno prece dente (-3,3%). Nel 2012, per la precisione, erano state prodotte 504mila tonnellate, con un calo rispetto al 2011 pari al 2%. Risalendo ancora un po’ più indietro, si scopre che tre anni fa la riduzione nella produzione di rifiuti fu del 6,39% rispetto al 2010. Questi sono i numeri che dimostrano la costante decrescita della produzione di rifiuti le cui ragioni, tra le altre, risiedono anche nella crisi economica che ha tagliato i consumi della popolazione umbra. E quindi la produzione di rifiuti. Rifiuti pro capite. Tornando al nuovo Rapporto Arpa, si scopre anche la produzione media pro capite lo scorso anno è stata pari a 515 kg per abitante ed è composta per 265 kg/ab dai rifiuti non compresi nella raccolta differenziata e per 250 kg/ab dai rifiuti della raccolta differenziata. In generale la quantità di rifiuti pro capite è risultata in calo di 6 kg/ab rispetto al 2012.
Il calo risulta meno rilevante rispetto al passato a causa del ricalcolo della popolazione equivalente effettuato sulla base dell’aggiornamento dei dati Istat sulla popolazione residente secondo il censimento 2011, a seguito del quale, su tutto il territorio regionale, sono stati computati 20.000 residenti in meno rispetto alle rilevazioni precedenti. La media pro capite regionale spigano i tecnici Arpa deriva tuttavia da dati molto disomogenei tra comune e comune, per effetto di differenti criteri di assimilazione di rifiuti extra-domestici nel computo dei rifiuti urbani. Chi produce di più. Interessante è il dato relativo a ai quattro ambiti territoriali in cui è suddivisa la regione. Esaminando i dati emerge così che l’Ati 1 (Eugubino-Gualdese) ha la produzione pro capite più bassa, 486 kg/ab, mentre la produzione pro-capite più alta è quella dei residenti nell’Ati 3 (Foligno-Spoleto) pari a 539 kg/ab. Nell’Ati 2 (Perugino), la produzione pro capite è stata pari a 512 kg/ab, mentre nel Ternano, ovvero l’Ati 4, si è attestata intorno a 521 kg/ab.
Differenziata in aumento. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, la media regionale è risultata pari a 48,5%, con un incremento di 4,5 punti percentuali rispetto al 2012. Il dato relativo al 4° trimestre (49,3%) mostra un ulteriore incremento derivante dal fatto che, in alcuni comuni, la riorganizzazione dei servizi è stata estesa o potenziata nel corso degli ultimi mesi della scorsa annualità. Confermando il trend di crescita iniziato nelle scorse annualità, nel 2013 si è tendenzialmente conseguito l’obiettivo del 50% che era previsto per il 2010. Il ritardo rispetto agli obiettivi di legge e e del Piano regionale dei rifiuti è essenzialmente dovuto ai risultati non ancora soddisfacenti raggiunti dall’Ati 3 e dell’Ati 4, nel territorio dei quali risiede circa il 40% della popolazione regionale. Insomma, folignati, spoletini e ternani differenziano ancora troppo poco.
I dati relativi al 4° trimestre evidenziano inoltre come la differenza di risultati tra Ati 1, Ati 2, Ati 3 e Ati 4 tenda ad aumentare: i risultati dei primi 2 ambiti risentono infatti del potenziamento dei servizi “porta a porta”avvenuto nei comuni di Gualdo Tadino, Assisi, Bastia e Perugia; negli Ati 3 e Ati 4, invece, non si riscontrano ulteriori avanzamenti del processo di riorganizzazione, in particolare in Ati 4 che attualmente è in una fase transitoria che precede la piena operatività del gestore unico.
Commenta per primo