
Rassegna stampa della Nazione Umbria
Volontari a lezione di linguaggio per soccorrere al meglio i non udenti
di Chiara Santilli
— PERUGIA — IMPARARE il linguaggio dei segni per soccorrere al meglio anche i non udenti. È questo l’obiettivo dei volontari di Protezione civile di Perugia e Bastia Umbra che, insieme all’Ente nazionale sordi di Perugia (Ens) e all’Associazione interpreti di lingua dei segni italiana dell’Umbria (Anios), hanno promosso il progetto «La Protezione civile lascia un segno».
L’INIZIATIVA, presentata ieri a Palazzo dei Priori e introdotta dal vice sindaco Urbano Barelli, nasce dall’esigenza degli operatori coinvolti di interagire con persone affette da sordità, specialmente in occasione di un evento calamitoso. Il programma delle attività sarà articolato in due fasi che prenderanno il via nei prossimi giorni per concludersi a maggio del 2015. «La prima parte prevede un percorso di formazione per i volontari – spiega il coordinatore del gruppo comunale di Bastia Umbra, Roberto Raspa – finalizzato all’apprendimento del linguaggio dei segni; la seconda, invece, sarà rivolta ai non udenti con seminari ad hoc sulle situazioni di rischio nel territorio». Per Clarissa Bartolini, presidente dell’Ente nazionale sordi di Perugia, il progetto rappresenta la «realizzazione di un sogno perché se i volontari imparano i segni anche il sordo sarà in grado di capire e di salvarsi in caso di pericolo».
AD OGGI sono 250 le famiglie del capoluogo associate e alle prese con questa problematica: «La sordità è un handicap invisibile – aggiunge la Bartolini – e in casi di emergenza un sordo non è in grado di reagire da solo».
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