
Fabrizia Renzini, Bastia non merita di andare alla deriva
da Fabrizia Renzini
Consigliere Gruppo Misto Bastia Umbra
Una comunità può definirsi “sana” solo se è in grado di darsi delle regole e soprattutto di rispettarle. Le regole da tenere a mente, soprattutto in tempi come questi, sono in primo luogo quelle che scaturiscono dal buon senso, dalla condivisione e dal rispetto degli altri: della gente, della comunità in cui si vive, delle Istituzioni e del patrimonio pubblico.
La condanna fine a se stessa, l’insulto rozzo e smisurato, l’ “aprir bocca e dare fiato” a mezzo social non portano da nessuna parte; piuttosto ingenerano disgregazione, divisione, malumore, se non addirittura odio e violenza gratuita.
Sicuramente non erano questi gli intenti che, nel lontano 1962, ispirarono l’idea di un Parroco della comunità bastiola , di nome Don Luigi Toppetti, di voler creare una manifestazione che, da lì a qualche anno e forse oltre le aspettative, avrebbe connotato, come nessun’altra, una città di 22.000 abitanti: il Palio de San Michele.
Questa festa oggi, dopo ben 55 anni, è cresciuta, sia in termini di partecipazione che di iniziative e, conseguentemente, di gradimento popolare.
Ma la domanda che ci si pone è questa: è cresciuta anche la sana competizione, il rispetto tra rionali, l’ottemperanza alle regole, la sinergia e la collaborazione con le Istituzioni? A giudicare dalla bagarre pubblicamente insorta sul PaliOpen dello scorso sabato 9 settembre, sorgono seri dubbi e numerosi interrogativi in proposito.
Le esternazioni sui social all’indomani di quella che avrebbe dovuto essere una serata all’insegna del divertimento e dell’aggregazione cittadina lasciano presagire che alla crescita – in termini numerici – di questa manifestazione, non abbia fatto seguito una corrispondente crescita sociale e culturale. Da un lato, c’è chi sostiene che tutto sia stato fatto nel rispetto delle regole; dall’altro, si muovono critiche in termini di organizzazione, di orari non consoni e di eccessivo rumore; su tutto, il silenzio assoluto delle Istituzioni pubbliche, quasi a voler glissare su quanto accaduto.
Di certo, chi scrive vuol fare chiarezza sugli eventi, con tanto di documenti alla mano richiesti ufficialmente all’Amministrazione comunale per capire dove sta la verità: se dalla parte degli organizzatori o se dalla parte di chi, con estrema delicatezza ma con il coraggio delle proprie esternazioni (viste le non proprio ortodosse offese ricevute!), ha pubblicamente fatto richiamo al decoro ed al rispetto delle persone e delle regole.
Una cosa su tutte: se il Palio nasce per i giovani e tra i giovani, è assolutamente necessario che tutto ciò che ruota intorno ad esso vada effettivamente a beneficio dei giovani, soprattutto in termini di crescita morale, culturale e sociale.
Pertanto, chi rappresenta questa manifestazione ha il dovere, prima di ogni altra cosa, di dissociarsi dalla diseducazione, dall’arroganza e dalla prevaricazione; solo così un’iniziativa può davvero migliorare nel tempo.
Bastia deve ritornare ad essere appetibile meta e cittadina padrona di se stessa e dei sani metodi e principi. Basta con la rozza arroganza! Basta con il degrado! Basta con la totale assenza delle pubbliche Istituzioni locali! Basta con il non-governo della città! E per rimanere in tema…chi è senza peccato scagli la prima pietra!
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