
Il Pd: “Emergenza abitativa, bene i servizi sociali”
Il partito d’opposizione sottolinea il buon lavoro svolto dagli operatori per trovare una soluzione al problema
dal Corriere dell’Umbria
BASTIA UMBRA – Il Partito democratico interviene sulla vicenda della famiglia di abusivi sanata dal Comune anche con i soldi dei cittadini, vicenda da tempo al centro del dibattito politico. Nel corso del consiglio comunale, il Pd ha presentato un documento di “sostegno all’operato del settore servizi sociali che (…) si sono trovati a dover far fronte a situazioni di gravissimo disagio sociale e umano che, come è normale che sia, richiedono una notevole forza d’animo nonché grande professionalità. A ciò si deve aggiungere che in tale sede sono stati, per di più, oggetto di gravissimi insulti e offese, oltre che di minacce di morte.
Quanto fatto – secondo il Pd – è fonte di soddisfazione nel riscontrare la capacità da parte dei servizi sociali della nostra cittadina di operare in una situazione di elevata criticità, nel rispetto della legge (e precisiamo, la legge, cosa ben diversa dalle sentenze), ponendo anche a rischio la propria in columità psico-fisica”. Secondo i dem, “i procedimenti di sfratto non si sono chiusi ma proseguono, attraverso canali forse più complessi e faticosi,ma certamente più garantisti, come peraltro, la particolare situazione dei soggetti coinvolti,impone.
Il nucleo familiare moroso ha effettuato il pagamento di una parte della quota dovuta e che allo stato attuale sono stati pagati tutti i canoni da gennaio fino ad oggi e che, cosa ben più importante, è stato avviato un intervento socio-educativo e riabilitativo volto alla consapevolezza nell’adozione della condotta regolare. Nel caso invece dell’occupazione abusiva, data la gravità, è stato avviato un progetto riabilitativo volto al raggiungimento di una autonomia economica e quindi abitativa.
Pertanto, al di là di ogni polemica, il dato che si riscontra è che si è oggettivamente agito in modo tale da non creare pericoli né agli operatori, né ai nuclei familiare e in un’ottica di miglioramento delle condizioni di vita dei soggetti disagiati, tenendo fermo il rispetto delle norme in materia”.
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