Semina il panico in un bar a Bastia, Daspo Willy per 58enne

Semina il panico in un bar a Bastia, Daspo Willy per 58enne

Un uomo di 58 anni vietato l’accesso a locali pubblici per un anno

Semina il panico – La Polizia di Stato di Perugia ha emesso un provvedimento di “Daspo Willy” nei confronti di un 58enne con diversi precedenti penali, in seguito a una serie di comportamenti violenti avvenuti in un esercizio pubblico di Bastia Umbra. L’uomo, che si trovava in evidente stato di ebbrezza, ha aggredito e minacciato il titolare del locale, rifiutandosi di accettare il rifiuto di essere servito a causa delle sue condizioni psicofisiche.

L’incidente risale allo scorso mese di luglio, quando l’uomo ha fatto ingresso nel locale e, dopo essere stato respinto dal titolare, ha iniziato a insultarlo, minacciando l’esercente con un atteggiamento aggressivo. La situazione è peggiorata quando la moglie del proprietario ha chiamato la Polizia per chiedere aiuto. In quel frangente, l’aggressore si è scagliato contro la donna, e poi ha colpito violentemente il marito, che cercava di difenderla. Quest’ultimo ha riportato lesioni personali a seguito dell’aggressione.

L’episodio ha suscitato un grande allarme sociale, mettendo in evidenza la pericolosità della condotta dell’uomo, che ha determinato l’intervento delle forze dell’ordine. Dopo aver esaminato attentamente gli atti, il Questore della Provincia di Perugia, tenendo conto delle modalità con cui si è svolto l’incidente e del rischio per la sicurezza pubblica, ha deciso di adottare un provvedimento preventivo.

In particolare, l’uomo è stato colpito dal cosiddetto “Daspo Willy”, un divieto di accesso a pubblici esercizi e locali di intrattenimento. La misura, che prevede un divieto di ingresso per un anno, è stata adottata anche per impedire che l’uomo si avvicinasse alle vicinanze dell’esercizio pubblico dove è avvenuto l’incidente. L’intento del provvedimento è quello di tutelare la sicurezza dei cittadini che frequentano regolarmente questi luoghi, prevenendo nuovi episodi di violenza.

Il provvedimento in questione è stato introdotto nel dicembre 2020, dopo il tragico omicidio di Willy Monteiro, un giovane ucciso a Colleferro (Roma). In quel frangente, la normativa è stata rafforzata, prevedendo pene più severe per chi non rispetta il divieto di accesso ai luoghi pubblici. Il “Daspo Willy” è una misura di prevenzione, che può essere applicata per evitare che individui pericolosi possano creare situazioni di disagio e insicurezza nelle aree urbane.

Nel caso specifico, la violazione del provvedimento può comportare gravi conseguenze, tra cui una pena detentiva da 1 a 3 anni di carcere e una multa che può variare tra i 10.000 e i 24.000 euro. Tale severità rispecchia l’importanza di proteggere la sicurezza pubblica e prevenire nuovi atti di violenza che potrebbero compromettere la tranquillità dei cittadini.

L’adozione del Daspo Willy è quindi una risposta mirata e decisa da parte delle autorità locali per contrastare comportamenti che minano la sicurezza nelle aree pubbliche. La misura, applicata in questo caso al 58enne di Bastia Umbra, si inserisce nel quadro di politiche sempre più stringenti per contrastare la violenza nelle città, in particolare quella che avviene in luoghi pubblici frequentati da famiglie e da giovani.

L’incidente di Bastia Umbra dimostra come comportamenti aggressivi e pericolosi possano avere gravi ripercussioni sulla vita quotidiana della comunità. Grazie all’efficace intervento delle forze dell’ordine, la situazione è stata prontamente gestita e l’uomo è stato impedito di mettere in atto ulteriori atti di violenza, contribuendo a mantenere l’ordine pubblico e a garantire la sicurezza degli esercenti e dei cittadini.

Il provvedimento del “Daspo Willy” rappresenta dunque un passo importante nella lotta contro la violenza nei locali pubblici e nei luoghi di intrattenimento, mostrando come la legge possa intervenire per tutelare i diritti di chi vive la città in modo civile e pacifico. L’applicazione di tali misure dissuasive è fondamentale per ridurre il rischio di ulteriori atti di violenza e per salvaguardare la qualità della vita nei centri urbani.

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