
Raccolta di tartufi e funghi a pagamento, polemica in Umbria
La raccolta di funghi e tartufi in Umbria diventerà a pagamento, una misura che ha suscitato forti critiche da parte del Movimento 5 Stelle. L’emendamento, proposto da Forza Italia e recentemente approvato dalla Prima Commissione il 30 settembre, ha sollevato polemiche perché, secondo i suoi detrattori, rappresenta un duro colpo per le tradizioni locali. La decisione, che impone costi per l’attività di raccolta, è vista come un ostacolo per chi pratica da sempre questa attività sul territorio umbro.
Tra i principali critici vi è il Movimento 5 Stelle, che ritiene questa misura un segno evidente di quanto la maggioranza, guidata anche da Stefano Pastorelli, sia lontana dalle esigenze delle persone che vivono e lavorano in Umbria. Pastorelli, passato da poco nelle fila di Forza Italia, è stato al centro delle polemiche poiché, per cinque anni, aveva fatto parte della maggioranza promettendo attenzione e rispetto per le tradizioni umbre, promesse che ora, secondo il M5S, vengono tradite con questo emendamento.
Secondo il M5S, la proposta non solo colpisce economicamente coloro che raccolgono funghi e tartufi, ma minaccia anche l’equilibrio sociale e culturale della regione. Questa imposizione, che arriva senza un reale confronto con le categorie coinvolte, è giudicata da molti come un attacco diretto a un settore tradizionale di grande importanza per l’economia e l’identità dell’Umbria.
Le critiche più forti si concentrano sul fatto che la misura non ha tenuto conto delle richieste avanzate dalle associazioni di settore, che da anni chiedono di essere ascoltate. Questi gruppi, spesso lasciati senza risposta, si sentono ora traditi da una politica che sembra privilegiare solo pochi a scapito della collettività.
Un parallelismo viene tracciato con altre politiche simili attuate in passato, come la liberalizzazione dell’accesso ai veicoli a motore su sentieri e pascoli, che ha causato danni ambientali e ha portato ulteriore scontento tra chi vive nelle aree rurali. Il Movimento 5 Stelle ribadisce la sua totale opposizione a queste scelte, che considera dannose per l’ambiente e per la vita quotidiana degli abitanti della regione.
I candidati M5S alle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre, Andrea Mancinelli e Anna Mastrobuono, hanno espresso con fermezza il loro rifiuto di fronte a questa proposta. Entrambi chiedono un’ampia mobilitazione dei cittadini e delle forze politiche per fermare quella che definiscono una deriva preoccupante. Secondo loro, se non si interverrà ora, si rischia di vedere privatizzati altri beni comuni in futuro, portando come estremo esempio la possibile privatizzazione dell’aria che respiriamo.
Il Movimento 5 Stelle invita pertanto i cittadini umbri a riflettere sulla gravità di questa scelta politica e a unirsi alla loro battaglia per la difesa del territorio. La richiesta è chiara: fermare una misura che, a loro avviso, privilegia pochi a scapito di molti e che mette a rischio le tradizioni che rendono l’Umbria unica.
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