Fratellini: “Siepi secche, mancano i controlli nei cantieri”

Fratellini: “Siepi secche, mancano i controlli nei cantieri”

Bastia Popolare: “Progetto senza irrigazione, errore noto”

“È evidente a tutti che le siepi in via Roma si stanno seccando. Non può essere solo colpa del progetto originario, il problema è l’assenza di controlli oggi come ieri”. Così Francesco Fratellini, esponente di Bastia Popolare, interviene sullo stato del verde pubblico, puntando l’attenzione sulla gestione dei lavori pubblici da parte dell’attuale amministrazione comunale.

L’osservazione parte dalla condizione delle aiuole recentemente sistemate in via Roma, dove, secondo Fratellini, “la vegetazione, in particolare la siepe messa a dimora, mostra evidenti segni di disseccamento”. La causa, secondo quanto riportato, risiederebbe in parte nell’assenza di impianto di irrigazione previsto nel progetto, ma soprattutto in una carenza di verifiche e controlli durante l’esecuzione dell’opera.

“Magari per l’attuale amministrazione – afferma Fratellini – la responsabilità è da attribuire a chi ha approvato un progetto privo di sistema di irrigazione. In realtà, il vero nodo è che nessuno dei soggetti preposti controlla ciò che accade nei cantieri pubblici. I controlli mancavano anche in passato, ma ho l’impressione che oggi se ne facciano ancor meno”.

Per sostenere la propria tesi, Fratellini invita a consultare direttamente la documentazione disponibile sul sito istituzionale del Comune. Nel progetto esecutivo, spiega, “alla voce ‘Arbusti sempreverdi tipo Laurus Ceraso’, si prevede la messa a dimora di 310 esemplari con altezza compresa tra 151 e 175 centimetri. Tuttavia – osserva – non sembrano affatto così alti”.

Ma il punto centrale dell’intervento riguarda le modalità operative previste dal progetto. “Nel dettaglio tecnico – continua Fratellini – viene indicata una precisa procedura da seguire per garantire l’attecchimento delle piante e una corretta esecuzione dei lavori. Ogni pianta ha un costo unitario di 25,51 euro, che include anche queste lavorazioni”.

Un passaggio particolarmente rilevante del progetto, evidenzia ancora l’esponente di Bastia Popolare, stabilisce che “la messa a dimora doveva avvenire nei mesi autunnali, dopo la metà di settembre, proprio in considerazione della mancanza di impianto di irrigazione”. In più, è prevista un’intera sequenza di azioni preventive e successive alla piantumazione: “prima dell’impianto, ogni pianta doveva essere immersa per almeno 15 minuti in un contenitore con un livello d’acqua tale da coprire i due terzi del vaso. Subito dopo, ciascuna doveva essere innaffiata gradualmente con almeno 20 litri d’acqua”.

Alla luce di queste indicazioni, Fratellini conclude che “è evidente che le siepi non sono state piantate come previsto e che non hanno ricevuto l’acqua necessaria, né prima né dopo l’impianto. Alberi o arbusti messi a dimora in primavera e non in autunno, senza le corrette annaffiature, non possono attecchire correttamente. Così – avverte – l’investimento rischia di andare sprecato”.

L’appello finale è rivolto ai responsabili della verifica. “Premesso tutto ciò, speriamo che qualcuno controlli, anche se in ritardo, se il computo metrico sia stato rispettato e che si faccia valere la clausola di garanzia per l’attecchimento”. Secondo quanto indicato nei documenti di progetto, infatti, l’adempimento corretto di tutte le operazioni è parte integrante del contratto con l’impresa esecutrice, che resta quindi tenuta al rispetto delle prescrizioni.

Il richiamo di Bastia Popolare si inserisce in un contesto più ampio di attenzione alla manutenzione del verde pubblico e alla trasparenza nella gestione dei lavori comunali. Le condizioni delle nuove piantumazioni – conclude Fratellini – “sono sotto gli occhi di tutti, ed è inaccettabile che nessuno verifichi né intervenga, nonostante esistano documenti chiari e prescrizioni vincolanti”.

Per Bastia Popolare, la situazione in via Roma rappresenta un esempio concreto di come, in assenza di un’adeguata vigilanza, anche progetti finanziati e formalmente corretti possano risultare inefficaci nei risultati. “Il verde pubblico non è un dettaglio – sottolinea Fratellini – ma una parte essenziale del decoro urbano e del benessere collettivo. Senza controlli, anche il miglior progetto rischia il fallimento”.

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