
Bagni chimici in piazza ad Ospedalicchio, Claudia Lucia, perché non altrove?
di Marcello Migliosi
Durante le passate edizioni, la piazza di Ospedalicchio è il punto del percorso collocato a circa metà strada, in cui i manifestanti si fermano per riposare e sedersi un po’ (sulle sedute sotto le piante) e consumare il pranzo al sacco e bere alla fontanella pubblica. Quest’anno, invece, i manifestanti si troveranno i gabinetti chimici ad arredare piazza Bruno Buozzi, wc che potevano benissimo essere collocati fuori del centro, nella zona del circolo oppure dell’ufficio postale.

Questa superficialità organizzativa dà una brutta immagine di una delle più belle piazze di Bastia e deprezza il significato della via Ghisleria che collegava Ospedalicchio a Perugia e che è oggi un tratto principale del percorso della Marcia della Pace. Sono le parole di chi abita e lavora nel centro storico ospedalicchiense e che, ovvio, non ha affatto visto di buon occhio questa soluzione. “Una becera ignoranza – scrive Claudia Lucia, architetto – su cosa sia Ospedalicchio, linea di confine tra Perugia e Assisi, luogo importante nei secoli, punto di presidio militare del confine prima ancora che la Misericordia di Perugia vi realizzasse un ricovero da cui il nome del borgo. Piazza in cui si affaccia l’unico edificio residenziale rinascimentale di tutta Bastia“.
Claudia Lucia, sempre più stizzita, afferma: “Questo è quel briciolo di sensibilità, prima ancora che di cultura, che vedo sempre più latitare, ed ecco la storica piazza di Ospedalicchio ridotta a Pit Stop bisogni”. Ah, sono stati messi lì per i partecipanti al corteo della Marcia PerugiAssisi.
Claudia Lucia concordo con la Sua presa di posizione sui servizi pubblici collocati al centro della piazza di Ospedalicchio. Mi appello al buon costume dei partecipanti alla marcia della pace per sperare nel non utilizzo degli stessi. Forse, coloro che hanno sistemato i due servizi igienici, non conoscevano il percorso della marcia, hanno visto uno grande spazio, noncuranti dei riferimenti storici, e lì sono stati piazzati.
D’altro canto è una tradizione “bastiola” cancellare o ignorare il più possibile riferimenti storico/architettonici e non solo.