Il Liberty a Ben Venga Maggio, Letture di primavera a Bastia Umbra

L’Umbria scopre di avere un piccolo tesoro liberty nascosto, o meglio inosservato

Il Liberty a Ben Venga Maggio, Letture di primavera a Bastia Umbra

Il Liberty a Ben Venga Maggio, Letture di primavera a Bastia Umbra

L’Umbria scopre di avere un piccolo tesoro liberty, nascosto, o meglio inosservato, tra spazi urbani e sub urbani e periferie: villini e palazzetti urbani, soprattutto. Ma non solo architettura. Arti decorative e artigianato, scultura, compresa quella cimiteriale, legno, ferro battuto , vetro, editoria e pubblicità. È questo il filo conduttore del saggio di Maurizio Bigio, Il Liberty in Umbria, edito nel 2016 da Fabrizio Fabbri e presentato ieri a Bastia all’interno della rassegna Ben Venga Maggio, Letture di primavera, promosso dall’Assessorato alla Cultura.

Il movimento stilistico dominante in Europa tra l’ultimo ventennio dell’Ottocento ed i primi decenni del Novecento ha trovato terreno feritile nello sviluppo e nella ricchezza di quegli anni che precedettero la Grande Guerra, in quel nuovo benessere che ha rappresentato la rivalsa della borghesia delle professioni  sull’aristocrazia ed in quella cultura che guardava alla velocità (ferroviaria) ed all’elettricità come segni del progresso e dell’inevitabile cambiamento della società.

La circolazione su scala europea di nuove idee, di cultura, innovazioni tecniche, unitamente alla disponibilità di nuovi materiali (una specie di globalizzazione ante litteram) sono l’innesco dell’inevitabile reazione all’accademismo ed al neoclassicismo ottocenteschi.

Un dettagliato ed approfondito intervento di Katia Brigiari ha condotto il pubblico attraverso sulle tracce del Liberty a Bastia, tra i illustrazioni, progetti, grafiche pubblicitarie, documenti conservati negli archivi comunale, parrocchiale e della Pro Loco cittadina.

Uno sguardo in città, attraverso scatti fotografici anche storici,  per testimoniare come Bastia Umbra possieda, pur senza eccessi, tra via Veneto, via Roma e via Firenze, pregevoli villini e palazzetti, espressioni di quello spirito di rinnovamento culturale che ha seguito la prima industrializzazione ed il nuovo (a Bastia, invero, non nuovissimo) potere della borghesia che guardava al nuovo movimento artistico imperante in Europa con la volontà di essere rappresentata da una nuova architettura, moderna, dinamica, fresca e simbolica. Villa Angelini, certamente più di gusto eclettico, villino Colavecchi, palazzetto Ponti e la casa parrocchiale, sono infatti preziosi testimoni del fermento culturale ed economico di allora.

Così l’assessore alla Cultura Claudia Lucia: «La mostra Il Liberty a Bastia Umbra, visitabile anche nel prossimo fine settimana, curata dall’associazione fotografica Contrasti ed arricchita da una esposizione di cartoline, riviste, monete e medaglie del Circolo numismatico e filatelico di Assisi e da alcune illustrazioni conservate presso l’archivio della Pro Loco ha l’intento di promuovere una scoperta ed una nuova lettura delle poche, ma significative emergenze architettoniche ed artistiche della nostra cittadina, nell’auspicio che, a distanza di oltre un secolo, sia promossa una valorizzazione di quanto ancora esiste, come presenza artistica e testimonianza di un fermento culturale ed economico che ha fortemente caratterizzato lo sviluppo di Bastia Umbra».

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