Bastia Umbra, censimento pontificio della parrocchia di Bastia nell’anno 1853

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Bastia vista dal cielo foto Giuliano Migno

Il censimento pontificio della parrocchia di Bastia nell’anno 1853 è il lavoro ultimato in questi giorni dal prof. Antonio Mencarelli e che verrà presto consegnato alle stampe. Si tratta di una indagine condotta capillarmente, in quella che allora era chiamata la parrocchia di Santa Croce e San Michele Arcangelo, dal parroco del tempo Don Michele Mattei. Un censimento che riporta ogni singolo residente, ogni singola famiglia, con nome e cognome, paternità, stato domestico, condizione civile e professione esercitata, età, denominazione della strada e numero civico: in totale il numero delle case, delle famiglie e delle persone. Roba da fare invidia ai censimenti dei tempi nostri. La comunità parrocchiale di Bastia contava 406 famiglie mentre il totale degli abitanti era di 2.379 (suddivisi in 1.225 maschi e 1.154 femmine). Il territorio si estendeva per cinque miglia di diametro quasi per ogni verso. C’era una Collegiata, cioè un gruppo di sacerdoti, composta da dieci individui, il cui capo era il parroco con titolo di Priore. Il censimento riveste una grande importanza nel campo demografico, economico, sociale, toponomastico. I nomi di alcune vie, ad esempio non esistono più, come la Via Papale, che andava dalla chiesina di S. Rocco fino allo sbocco in Piazza dell’Aggiunta (che oggi costituisce il tratto urbano di via Roma), oppure la via Solitaria, un tratto che metteva in comunicazione la circonvallazione a partire dal campo del Mercato fino alla Porta Romana Si possono conoscere i mestieri esercitati, la condizione delle famiglie: Molti risultano gli «esposti», tutti provenienti dall’Ospedale degli orfani di Perugia, tante le vedove, le persone di condizione povera. Estesissima la Campagna, dove vivevano in maniera sparsa le famiglie, quasi tutte con numerosa prole, coloni, braccianti e piccoli possidenti. Interessante conoscere i cognomi dei capifamiglia oggi scomparsi e quelli invece rimasti nel tempo. In quella miniera di notizie che è l’archivio diocesano diretto dal prof. Francesco Santucci, questa è una delle tante scoperte che Antonio Mencarelli continua a collezionare nella infaticabile e preziosa ricerca delle nostre lontane radici bastiole e comunali Il suo impegno di serio studioso è apprezzato da tutta Bastia.

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