
E’ stata l’assessore alla cultura, Claudia Lucia, a portare il saluto della Amministrazione comunale di Bastia Umbra a “Nati per leggere” che ha preso il via alla biblioteca Fra Giacomo Paris di Ospedalicchio. “La storia di questa biblioteca – ha detto Lucia – è cominciata con la donazione dei libri da parte di Giacomo Paris. Poi, via via, la disponibilità dei volumi è cresciuta. La struttura è interamente gestita da volontari. Ed e’ proprio il volontariato – ha spiegato l’Amministratrice – che ci spinge a dare e fare di più come amministrazione”. Claudia Lucia ha poi sottolineato l’importanza e il valore di quanto fanno coloro che si occupato della Biblioteca. “Quello che fate voi – ha detto – è gettare un ‘seme per il futuro’. Un bambino che comincia ad abbracciare un libro, anche soltanto nella manualità, sarà un bambino che nella crescita sarà disponibile ad imparare di più”. La professoressa Maria Rita Boccanera, nel suo intervento, ha ricordato il grande contributo dato dai frati Cappuccini.
“Quando mi muovo per fare formazione – ha detto la docente – la biblioteca di Ospedalicchio è sempre un esempio per la partecipazione che c’è stata in ogni occasione”.
Boccanera ha ricordato la prima volta ad Ospedalicchio. “Sono venuta – ha detto – un dopocena. C’era tanta gente che era venuta a vedere in cosa consisteva questo progetto e cosa poteva dare alla comunità. Per me è stato un grosso punto di partenza”. Nati per leggere è all’interno del progetto “In Vitro” che è un progetto di promozione alla lettura, promosso dal Centro del Libro e dal Ministero della cultura. “L’Umbria – ha ricordato la Professoressa – è stata selezionata insieme ad altre nove provincie e Terni Perugia sono diventate i punti di riferimento per lo stesso progetto”: Un progetto che è stato diviso per aree sociali, che corrispondono a vari distretti. Ogni area sociale ha il suo comune capofila che fa da coordinatore per gli altri comuni. “Sarà il pediatra – spiega Boaccanera – il tramite principale per arrivare alla biblioteca. Il libricino che viene donato nei vari controlli è il momento per far capire, anche al genitore, che il libro non è un qualche cosa altro, ma è uno strumento fondamentale per la crescita”. I primi mille giorni di vita in sostanza.
“L’obiettivo di In Vitro e Nati per leggere – annota la docente – è soprattuto quello di poter raggiungere le famiglie più ‘distanti’ dalla cultura. Vogliamo appunto coinvolgere le famiglie che sono meno sensibili alla lettura e all’acculturamento”. Boccanera ha raccontato di quando venivano in blibioteca le mamme marocchine e ne rammenta una in particolare che ricordava suo nonno. Persona prezoisa perchè l’aveva avvicinata ai libri. “Proposi – dice la professoressa – di avvicinare le nostre culture con scritti in italiano e in arabo. Lei era felicissima, ma, poi, purtroppo, è sparita. Ed è probabile che se ne siano andate”.
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