1 maggio 2017
Il farro DOP di Monteleone di Spoleto. Si è appena conclusa la semina del farro DOP di Monteleone di Spoleto, il piccolo borgo umbro, ribattezzato anche “il leone degli Appennini”, situato nel comprensorio della Valnerina a mille metri di altitudine. Il paese, noto per il suo “tesoro trafugato”, la “biga etrusca” conservata attualmente nel Metropolitan Museum di New York, è oggi anche la capitale, potremmo dire mondiale, di un particolare tipo di farro che affonda le sue radici in età romana. E’ stato merito del prof. Mario Falcinelli, che abbiamo incontrato, l’aver riscoperto in tempi recenti questa coltura, autentica “cultura” dell’Appennino centrale. La struttura genetica del seme, unita all’ambiente – la terra, l’aria, l’acqua – e alle sapienti tecniche degli agricoltori, dà vita ad un prodotto di grande eccellenza che è diventato motore trainante dell’economia locale e uno dei biglietti da visita del made in Italy nel mondo. Un esempio di fusione tra cultura, coltura, tradizione, scienza e imprenditoria, di cui il nostro Paese può dare tanti altri eccellenti esempi. Visitare Monteleone nella frenetica stagione della semina, come a fine agosto, tempo di raccolta, o in ogni altra parte dell’anno può essere un tuffo nella storia e nel gusto.
Roberta Bistocchi
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