
Provvidenza attacca: “Così si mina lo spirito comunitario”
Accese critiche all’organizzazione della “Cena in piazza” di Bastia Umbra, iniziativa estiva consolidata che ha preso il posto del tradizionale picnic. Il malcontento è emerso con forza dall’intervento di Giulio Provvidenza, ex presidente del Consiglio comunale durante la giunta Lungarotti, che ha denunciato pubblicamente l’esclusione di cittadini non prenotati.
L’evento, pensato per promuovere condivisione e convivialità, si è svolto secondo la formula consueta: ogni partecipante portava cibo da casa, da consumare insieme agli altri. Tuttavia, la presenza di transenne, varchi controllati e accessi limitati a persone autorizzate o aderenti ad associazioni ha sollevato forti perplessità.
Provvidenza ha sottolineato come l’iniziativa abbia perso la propria apertura originaria, che in passato aveva consentito a chiunque di partecipare. Stavolta, invece, molti cittadini – non informati della necessità di prenotazione o non inclusi in alcun elenco – si sono visti negare l’ingresso, restando ai margini dell’evento, seduti sui gradini della chiesa o all’esterno della zona delimitata.
“Una scena surreale”, ha osservato Provvidenza, che ha raccontato di aver percepito, a tratti, un clima da osservati speciali, come se chi fosse dentro rappresentasse un’“élite” ammessa, mentre gli altri restavano esclusi. Un’immagine che contrasta con lo spirito partecipativo che ha sempre contraddistinto la manifestazione.
Interpellati sull’accaduto, gli organizzatori hanno attribuito la scelta a esigenze di sicurezza, in linea con le disposizioni vigenti. Ma per Provvidenza la gestione avrebbe dovuto essere più equilibrata, valutando se fosse opportuno mantenere l’iniziativa in una forma così restrittiva.
“Garantire la sicurezza non può significare compromettere l’inclusione”, ha ribadito l’ex presidente, evidenziando il rischio che eventi nati per unire si trasformino in occasioni riservate a pochi, minando il tessuto sociale della città.
Il caso ha riaperto il dibattito tra accessibilità, regolamenti e partecipazione pubblica. Per molti cittadini, l’amarezza di sentirsi respinti da un evento comunitario ha prevalso sul piacere di una serata all’aperto. Provvidenza lancia così un monito: o si trova un equilibrio tra norme e coinvolgimento, oppure Bastia rischia di rinunciare allo spirito delle sue tradizioni.
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