Spiffero: «O uniti o si fa la fine di Terni, ma a volte uniti è peggio»

La Solitudine Sociale in Politica: Riflessioni sulla Forza dell’Unione e l’Emergere del Civismo

Spiffero: «O uniti o si fa la fine di Terni, ma a volte uniti è peggio»

Spiffero: «O uniti o si fa la fine di Terni, ma a volte uniti è peggio»

Spiffero – In politica, l’adagio “l’unione fa la forza” è spesso citato come un principio guida. Tuttavia, ci sono momenti in cui questo principio sembra perdere la sua validità. Questo accade quando una coalizione insiste nel sostenere un candidato in generale che ha perso la sua credibilità tra i cittadini. Queste forzature possono portare le persone a distanziarsi dalla politica, alimentando una crescente sensazione di solitudine sociale.

Questo fenomeno non è limitato ad una singola città o regione. Bastia Umbra, ad esempio, non è immune da questo schema, un paradigma già sperimentato in altri luoghi. Quando la condotta politica non risponde adeguatamente ai bisogni della popolazione e si basa più sulla “comparsata” in società che su scelte adeguate alle necessità, si produce inevitabilmente un disamoramento nei confronti della politica. Questo disamoramento si traduce poi in distacco  e in un calo dell’affluenza alle urne.

Nessuno è immune da questa “malattia”, che sembra essere diventata una sorta di “sociopatia del candidatura ad ogni costo“. Quando si forza la mano in campagna elettorale, il risultato è quasi sempre negativo. In queste circostanze, possono nascere e attecchire delle formule di civismo che, anche inaspettatamente, possono “fiaccare” sia il centro destra sia il centro sinistra e dimostrare il fallimento delle linee partitiche.

È qui che entra in gioco il concetto di civismo. Le liste civiche, formate da cittadini comuni che decidono di partecipare attivamente alla vita politica, seguendo uno o l’altro leader, possono rappresentare una risposta a questa crisi di fiducia. Queste liste possono portare un nuovo spirito di partecipazione e impegno, basato sulla fedeltà ad un candidato, e, finalmente, sul desiderio di lavorare per il bene comune.

La gente ha perso fiducia nella politica e vive sempre più in una sorta di solitudine sociale. Questo è un problema serio che richiede un’attenzione particolare. È necessario un cambiamento radicale nel modo in cui la politica viene condotta e percepita. Solo allora si potrà sperare di riportare le persone alla politica e di ristabilire la fiducia nel sistema.

Su questo argomento, ci torneremo più avanti e anche su tutto sto “tira e molla” che c’è. La discussione è aperta e il dibattito è necessario. Solo attraverso il dialogo e la riflessione si potrà trovare una soluzione a questo problema. La partecipazione attiva dei cittadini, attraverso le liste civiche, potrebbe rappresentare un passo importante in questa direzione.

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