Bastia Umbra, atto antifascista per le sale comunali, è polemica

Discussione accesa in consiglio comunale, opposizione contraria

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Bastia Umbra, atto antifascista per le sale comunali, è polemica

Il consiglio comunale di Bastia Umbra ha discusso e approvato un atto di indirizzo che impone ai richiedenti l’uso delle sale comunali la sottoscrizione di una dichiarazione di antifascismo. La misura ha suscitato un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione.

L’atto, proposto dalla maggioranza, non è stato preventivamente discusso in sede di conferenza dei capigruppo, come previsto per mozioni e ordini del giorno di particolare rilevanza. L’opposizione ha criticato la mancanza di condivisione del documento e ha proposto un emendamento per estendere i principi di democrazia, rispetto e tolleranza senza specifici riferimenti ideologici.

Durante il dibattito, la maggioranza ha sottolineato come nel territorio nazionale si registrino episodi di contestazione dei principi democratici e antifascisti sanciti dalla Costituzione. A sostegno di questa tesi, è stato citato un episodio avvenuto circa 15 anni fa, quando la sala consiliare fu concessa al movimento CasaPound per la presentazione di un libro. L’opposizione ha ribattuto che, da allora, non si sono verificati episodi simili nel comune e che il provvedimento appare strumentale.

Richiamando la risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019, che condanna tutti i regimi totalitari e istituisce la giornata europea in memoria delle vittime del totalitarismo il 23 agosto, i consiglieri di opposizione hanno sottolineato l’importanza di condannare ogni forma di estremismo, senza trasformare il consiglio in un’arena ideologica.

Nel corso della discussione, i rappresentanti di centrosinistra hanno ribadito l’importanza dell’antifascismo come principio cardine della Costituzione italiana. L’opposizione ha evidenziato come l’Italia abbia già archiviato la pagina del fascismo con l’instaurazione di un governo democratico, sottolineando che non si può essere democratici senza essere antifascisti.

L’emendamento dell’opposizione è stato respinto e l’atto di indirizzo approvato con il voto della maggioranza. I consiglieri di opposizione hanno espresso contrarietà, ritenendo il provvedimento un’operazione ideologica che banalizza un tema di grande rilevanza storica e politica.

Alla fine della seduta, alcuni esponenti della maggioranza hanno rivendicato il provvedimento come un’affermazione di principi fondamentali. L’opposizione, invece, ha ribadito che la questione non si esaurisce con un semplice documento di autocertificazione antifascista, ritenendolo un atto privo di reale impatto sulla tutela dei valori democratici.

Il dibattito ha coinvolto i consiglieri Paola Lungarotti, Giulio Provvidenza, Stefano Santoni, Francesca Sforna, Catia Degli Esposti e Fabrizio Raspa, esponenti dei gruppi “Paola Lungarotti Sindaco“, “Fratelli d’Italia” e “Civica per Bastia“, che hanno firmato la comunicazione

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