Elisabetta Rogai espone in Umbria per la prima volta

Elisabetta Rogai espone in Umbria per la prima volta

A Bastia Umbra le opere tra tela e marmo dell’artista toscana

In occasione del 50º anniversario della Mostra Antiquaria di Assisi e in concomitanza con il Giubileo e l’ottavo centenario del Cantico delle Creature, il centro espositivo in piazza Moncada a Bastia Umbra (PG) ospita da giovedì 24 aprile a giovedì 1º maggio una mostra dedicata all’artista fiorentina Elisabetta Rogai, intitolata Dalla tela al marmo. Si tratta della prima esposizione in Umbria per l’autrice, nota in ambito nazionale e internazionale.

La mostra si inserisce nel programma culturale dell’AMAB – Mostra Antiquaria di Bastia Umbra, considerata tra gli appuntamenti principali del territorio per il 2025. L’evento accoglie sei opere della pittrice, inclusa una novità assoluta. La selezione include quattro dipinti su tela (Resilienza del 2021, Sliding doors del 2012, Fra le ginestre del 2019 e Lo sguardo, realizzata nel 2023), un’opera su tessuto denim (Sulle spalle del passato del 2022) e un pezzo su marmo (Melanconia), realizzato nel 2023 con la tecnica dell’EnoArte, che prevede l’uso esclusivo del vino rosso come pigmento.

Quest’ultimo lavoro, su una scheggia di marmo delle Alpi Apuane, sarà esposto su una consolle dell’Ottocento, concessa da Velona Antichità di Firenze, anche esso presente in fiera.

Una carriera oltre mezzo secolo
Nata a Firenze, Elisabetta Rogai ha superato i 50 anni di attività nel 2020. A partire dal 2009, la sua tecnica artistica ha assunto una forma distintiva grazie all’introduzione dell’EnoArte, pratica che sostituisce i colori con il vino. Questa scelta ha determinato l’originalità delle sue opere e la diffusione del suo lavoro in varie nazioni: Stati Uniti, Giappone, Cina, Grecia.

L’artista ha preso parte a numerose esposizioni internazionali in città come Washington, Cannes, Venezia, Hong Kong e Forte dei Marmi. Nel 2014, ha esposto a Palazzo Medici Riccardi a Firenze, ricevendo nello stesso anno il titolo di “Artista dell’anno” da parte della Friends of Arts Foundation con sede in America Latina.

Tra le sue opere istituzionali, si segnala il ritratto di Oriana Fallaci, realizzato per il Consiglio Regionale della Toscana, e un affresco commemorativo per il 70º anniversario della Scuola di Guerra Aerea di Firenze. In tale occasione, è stata l’unica donna a contribuire artisticamente, accanto a nomi come Pietro Annigoni e Giovanni Colacicchi.

Nel corso degli anni, ha realizzato opere donate a figure di rilievo istituzionale. Un esempio è la “sintesi” a olio su tela consegnata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell’85º anniversario della Forza Armata dell’Aeronautica, su iniziativa del Capo di Stato Maggiore.

La visibilità in ambito nazionale
Nel 2015, il Corriere della Sera ha pubblicato un’opera di Rogai in prima pagina in occasione dell’apertura del Vinitaly. Nello stesso anno, legato all’Expo milanese, l’artista ha firmato il Drappellone del Palio dell’Assunta del 16 agosto a Siena, raffigurando la Madonna Assunta con un’aureola di spighe, richiamo diretto al tema dell’Expo “Nutrire il pianeta”.

Dal 2011, l’artista ha intrapreso un percorso parallelo di promozione del vino attraverso l’arte. La sua pittura diventa un veicolo per valorizzare l’enologia, proponendo un linguaggio visivo connesso alla cultura vitivinicola. Con l’EnoArte, Rogai ha creato un’interazione tra materia e processo naturale: il vino si fissa sulla tela e, invecchiando, cambia tonalità, assumendo sfumature simili a quelle osservabili nei vini maturi.

Le figure femminili rappresentano il soggetto ricorrente della sua opera. I tratti ritraggono donne in momenti di introspezione, talvolta unite a simboli naturali come falchi, aquile o cavalli. I riferimenti artistici si muovono nell’ambito della contemporaneità, con equilibrio compositivo e un’emotività trattenuta.

Progetti e mostre recenti
Nel 2020, in occasione del 66° Festival Pucciniano di Torre del Lago, l’artista ha realizzato dal vivo una Cio Cio San su tela con vino rosso, poi donata alla Fondazione Festival Pucciniano, celebrando il proprio mezzo secolo di carriera.

Nel 2021, in occasione del G20 dell’Agricoltura a Firenze, ha partecipato alla mostra Territori, arte e cultura del vino, allestita nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, che successivamente ha ospitato i ministri partecipanti al vertice internazionale.

Durante l’estate 2024, Rogai è stata protagonista della personale Due Leoni per due Repubbliche, allestita a Ca’ Sagredo sul Canal Grande a Venezia.

Attività con enti culturali e riconoscimenti
Da tempo collabora con l’associazione Ars Pace, realtà con sede ad Assisi, guidata da Enrique Barón Crespo e Monica Baldi, impegnata nella promozione della cultura della pace attraverso l’arte.

I riconoscimenti istituzionali non sono mancati. Tra i più significativi, nel 2015 l’artista ha ricevuto il titolo di “Accademica d’onore” dall’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, la più antica accademia del mondo.

Una sintesi tra arte e cultura materiale
L’opera di Elisabetta Rogai si colloca in un punto d’incontro tra tradizione artistica e linguaggio contemporaneo. Il ricorso al vino rosso come mezzo espressivo ha determinato un’identità ben riconoscibile, che ha trovato spazio in gallerie, istituzioni pubbliche e manifestazioni culturali internazionali.

L’appuntamento a Bastia Umbra rappresenta un’occasione per il pubblico umbro di osservare dal vivo una selezione rappresentativa del lavoro dell’artista. L’inserimento nel calendario ufficiale della Mostra Antiquaria di Assisi, in coincidenza con anniversari significativi per la storia francescana, conferisce ulteriore rilevanza all’iniziativa.

La presenza di Elisabetta Rogai nei locali di piazza Moncada, tra il 24 aprile e il 1º maggio, segna quindi un passaggio importante per la scena culturale locale e una tappa simbolica per un’artista che ha saputo innovare i linguaggi dell’arte visiva italiana.

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