Vicenda pini Bastia, vie San Francesco, Marsala e Manzoni: una sfida tra sicurezza e ambiente

La rimozione dei pini genera polemiche tra comitato e amministrazione

Vicenda pini bastia: una sfida tra sicurezza e ambiente

Vicenda pini Bastia, vie San Francesco, Marsala e Manzoni: una sfida tra sicurezza e ambiente

“La vicenda dei pini, una ulteriore dimostrazione che non sempre i proclami si possono tradurre in azioni e risoluzioni. Allora ci si attacca invece che ai pini, al grottesco, dimostrando per l’ennesima volta che l’amministrazione precedente è stata seria, realistica, guardando come sempre il bene e le necessità della propria comunità senza strumentalizzare politicamente le situazioni a proprio favore.

Cari cittadini e care cittadine, la storia del Comitato ‘Salviamo i pini’ che ha visto mobilitazioni, raccolta firma, sopralluoghi di esperti da fuori regione, incontri presso il centro San Michele (dove pochi anni prima vennero abbattuti 11 esemplari di pinus pinea, ndr), diffida all’amministrazione Lungarotti, incontri con il Sindaco, gli assessori, i tecnici comunali e gli esperti designati dal Comitato per approfondire la questione, si è risolta in una “bolla di sapone” con l’imbarazzo dello stesso promotore oggi assessore alla cultura Paolo Ansideri che per la poltrona tradisce il comitato e tutti coloro che hanno creduto nella crociata “salviamo i pini”. Con questo episodio è messa in gioco la credibilità dell’Assessore.

Cari concittadini e care concittadine, l’amministrazione Lungarotti quando si interrogò sulla questione dei pini non fece due pesi e due misure, prevalse la necessità di intervenire su vie oramai devastate delle radici dei pini, per mancanza di decoro e per, e questo è uno dei punti più cruciali, modernizzare ed adeguare la rete fognaria oramai obsoleta, limitata, incapace di far fronte alle sempre più frequenti “bombe d’acqua”. Su via Roma e via San Francesco abbiamo interventi di PNRR, contributi assegnati per necessità e non per lusso che mettono in discussione il destino dei pini. Ma le scelte non sempre sono facili: tra i pini e le strade e quello che sono agli occhi di tutti e i rischi che comportano, abbiamo scelto la sicurezza delle strade.

Pur con una relazione tecnica che presagiva il destino dei pini, l’amministrazione Lungarotti, a seguito della presentazione di una diffida e dopo aver incontrato più volte Paolo Ansideri, i membri del Comitato e i loro esperti, i responsabili dei lavori Pubblici e dell’Ambiente e il segretario generale, commissionò una ulteriore perizia per avere più elementi possibili di valutazione senza pregiudizi di alcun genere, quella a cui l’oggi Assessore Ansideri fa riferimento per salvare la faccia, anzi per salvare la credibilità di fronte al suo elettorato che insieme a lui della  questione pini ne fece crociata elettorale.

Porta in causa una sua proposta, a suo dire rimasta nel cassetto, ma non dice che questa proposta fu oggetto di incontri ufficiali anche con collegamento online con i tecnici di parte. Non dice che tali tecnici non mettevano nel conto l’abbattimento ma contrariamento sostenevano che esistono tante forme di salvataggio, poi i costi, i contenziosi, le tempistiche, tutt’altra storia, quella storia che tra le righe del comunicato di Ansideri intuiamo. I tecnici del Comitato effettuarono un sopralluogo molto attento nell’area interessata e certo leggere oggi che non esistono tecniche di salvataggio, ha del grottesco e ci lascia sgomenti. L’ avevamo detto ieri e oggi la storia ce ne dà merito. Abbiamo fatto delle scelte, dolorose per certi aspetti, ma serie, ponderate e senza faziosità politica, senza abbindolare nessuno, abbiamo sempre pensato al meglio e al bene di Bastia e dei suoi abitanti nella massima onestà amministrativa e politica.  Oggi i pini da abbattere addirittura passano da 22  a 29 e la perizia è stata depositata il 9 luglio u.s.

Se è vero, come diceva Paolo Ansideri, che con i suoi proclami è stato eletto in seno alla maggioranza attuale, ad eccezione dei pini secchi tutti gli altri si devono salvare, dal 9 luglio ad oggi Sindaco ed Assessore potevano, forse, trovare strade alternative ma è più comodo, senza costi aggiuntivi, rischi contenziosi e tempistica amplificata, appellarsi alla perizia depositata. E allora, cari concittadini e care concittadine, “la poltrona val bene 29 pini!”

Infine, ciliegina sulla torta: siamo veramente curiosi dell’epilogo della diffida, allora mossa dal comitato all’ente, con quell’ente oggi amministrato anche da chi diffidò allora. Si autodenunceranno? Cosa dicono oggi i sottoscrittori del comitato? E il silenzio del “campo largo” sulla vicenda?

Paola Lungarotti – Gruppo Consiliare “Paola Lungarotti Sindaco”

Giulio Provvidenza – Gruppo Consiliare “Paola Lungarotti Sindaco”

Francesca Sforna – Gruppo Consiliare “Fratelli d’Italia”

Stefano Santoni – Gruppo Consiliare “Fratelli d’Italia”

2 Commenti

  1. Egregio Sig. Ansideri Paolo le riporto solamente la pagina n.28 conclusiva del suo documento pubblicato in data 21/09/2023 esattamente 12 mesi orsono inerente il problema “pini” chiaramente sono in grado di pubblicare una pagina al giorno per la sua buona memoria.
    Mi permetto di farLE una sola domanda: era opportunismo o falso interessamento per i poveri pini?????????????
    Certamente all’epoca tentava di dare la scalata al potere.
    di Paolo Ansideri, 21 settembre 2023 – V. 14
    Dall’analisi che abbiamo condotto sulla relazione, traiamo il giudizio che il progetto è in contrasto
    con il principio DNSH obbligatoriamente richiesto dalla Commissione Europea e dall’Atto
    d’obbligo sottoscritto dal Sindaco Lungarotti con il Ministero degli Interni nel 2021, per poter
    accedere ai fondi del PNRR.
    Il giudizio che l’intervento di “non arreca un danno significativo” all’ambiente è smentito, a causa
    dell’abbattimento dei pini:
    A – quanto al primo obiettivo, “Mitigazione dei cambiamenti climatici”, perché causa un
    incremento dell’effetto serra, a causa dell’eliminazione di una massa consistente di fonti di cattura
    e stoccaggio di CO2)
    B – quanto al secondo obiettivo, “Adattamento ai cambiamenti climatici”, perché la misura
    conduce a un peggioramento degli effetti negativi quanto a innalzamento della temperatura,
    umidità ecc..
    C – quanto al quinto obiettivo, “Prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua o
    del suolo”, perché l’abbattimento delle alberature causa un sensibile aumento dell’inquinamento
    atmosferico, una diminuzione cospicua della produzione di ossigeno ed elimina in modo
    sostanziale la funzione di intercettazione delle acque piovane, causa del cosiddetto fenomeno di
    ruscellamento nel caso degli ormai frequenti nubifragi.
    D – quanto al sesto obiettivo, “Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi”, perché
    è del tutto palese che qualsiasi micro ecosistema si sia generato nell’ambiente costituito da pini e
    tigli, questo viene eliminato insieme a quella biodiversità rappresentata dai pini stessi, specie
    tutelata.
    E – le nostre richieste di modifica del progetto, tendenti a scongiurare l’abbattimento di pini, sono
    compatibili con l’art. 6 dell’Atto d’obbligo che prevede al comma 4 “Le modifiche al progetto non
    comportano alcuna revisione del presente Atto”
    F – né sono di ostacolo alla variazione del progetto i termini di attuazione del medesimo in quanto
    l’art. 2, comma 1 dell’Atto d’obbligo scandisce i seguenti tempi: “a. Stipulare il contratto di
    affidamento dei lavori entro il 30 luglio 2023; b. Pagare almeno il 30% dei SAL entro il 30
    settembre 2024; c. Terminare i lavori entro il 31 marzo 2026.”
    G – dovendosi interpretare come obiettivi del progetto (sottoposti al controllo intermedio e finale)
    non solo le opere in sé, ma anche gli obiettivi del DNSH, va da sé che il mancato rispetto di questi
    comporterebbe anche il disimpegno delle risorse come da art. 8 dell’Atto d’obbligo.del problema dell’abbattimento”

  2. Torno sulla vicenda dei Pini perché dimenticata troppo presto. DA abbattere sono 29be non più 22 di cui alcuni già abbattuti, 2000 firme circa raccolte contro il sindaco Paola Lungarotti, sa cosa deve fare sig Assessore Paolo Ansideri?????? Si deve dimettere subito insieme al sig Sindaco Erigo Pecci!!!!!!!. Ora non ne parlate più, ma non solo un immobilismo di questo genere non si osservava da mai!!!!!!!! Facciamo una manifestazione per il rispetto delle promesse e degli alberi. ago.

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