
La scuola media di Bastia Umbra in Sicilia contro la mafia
BASTIA UMBRA – A conclusione di un progetto biennale sulla legalità e sull’antimafia, voluto dal professor Di Vita (docente e familiare di una vittima di mafia, Vito Ievolella) e coordinato dalle professoresse Anna Rita Contini, Michela Ridolfi, Claudia Tortoioli e Cristina Viola, le classi IIIA, III B e III L della scuola media dell’Istituto Comprensivo Bastia 1 si sono recate in viaggio d’istruzione in Sicilia dal 18 al 22 Aprile.
Sono stati cinque giorni intensi, ricchi di emozioni, di incontri, di messaggi di speranza, di testimonianze. Subito dopo essere sbarcati in Sicilia il gruppo umbro è stato accolto nella pizzeria Impastato di Cinisi, dove Giovanni, fratello di Peppino Impastato, ha parlato del fratello, della sua lotta contro la mafia fatta con ironia e sarcasmo, dello scontro con la sua famiglia mafiosa, di come lui e sua madre Felicia sono stati lasciati soli a combattere contro una mentalità mafiosa ben radicata nel territorio. Giovanni ha invitato i ragazzi a pensare, a riflettere a fare un buon uso dei moderni mezzi di comunicazione e soprattutto a non abbandonarsi alla rassegnazione che è di gran lunga più pericolosa dell’ indifferenza.
Il momento culminante del viaggio è stato il 21 Aprile, giorno della presentazione del volume “Mafia ed Antimafia, dai personaggi alle persone” , scritto e ideato da Pippo di Vita ed edito da Mohicani edizioni, quando gli studenti hanno avuto un incontro privato nella sala Giunta del prestigioso Palazzo delle Aquile con quindici dei familiari di vittime di mafia, proprio con coloro che avevano intervistato telefonicamente nei mesi passati dopo aver studiato e approfondito le vicende e le storie dei loro cari uccisi. E questa è stata l’ occasione per conoscerli e guardarli negli occhi velati di commozione.
Durante l’incontro i ragazzi hanno ascoltato la loro voce, il loro dolore ed anche la loro forza morale , capendo quanta difficoltà avevano a parlare della loro storia e dei loro cari perché, come è stato detto dal figlio di Castelbuono, con l’omicidio la mafia non ha ucciso solo la vittima ma intere famiglie. I ragazzi sono stati aiutati a capire il dramma della mafia da una prospettiva che non avrebbero mai potuto avere, quello della testimonianza diretta, viva, forte e vera di chi ha vissuto e subito un tale dramma. Soprattutto hanno compreso che non esistono vittime di serie A o di serie B e che non erano eroi ma uomini e donne che hanno lottato per la giustizia e la legalità. All’incontro erano presenti i familiari di Agostino, Saetta, Rizzotto, De Mauro, Francese, Scaglione, Morvillo, Azoti, Giuliano, Mancuso, Castelbuono, La Torre, Fava.
Nella seconda parte della mattinata c’è stata la presentazione de libro del Prof. Pippo Di Vita proprio nell’atrio del Palazzo delle Aquile ed è intervenuto anche Leoluca Orlando, sindaco di Palermo il quale ha ricevuto un dono inviatogli dal sindaco di Bastia Umbra, Stefano Ansideri, consegnato dalla Dirigente Scolastica Stefania Finauro, che ha dichiarato:” Attraverso questa esperienza abbiamo aiutato i ragazzi a tenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per i valori in cui credeva, ma soprattutto abbiamo cercato di far sì che le loro giovani menti vivessero un’occasione unica Per iniziare a ragionare, ad orientarsi, a comprendere in prima persona cosa realmente significhi legalità. “
A questa giornata è seguito un altro importante e simbolico momento: la donazione di 23 alberi di ulivo da parte dell’Istituto Comprensivo di Bastia Umbra al Liceo Di Corleone , in cui la classe 2B, coordinata dal Professor Bacile Basilio ha realizzato i calligrammi delle 23 vittime.
La piantumazione è stata fatta da tre alunni di Bastia Umbra e seguita dalla lettura dei nomi delle stesse. Questi momenti ufficiali si sono alternati a visite di luoghi incantevoli, storicamente e culturalmente importanti della Sicilia come Cefalù, La valle dei Templi di Agrigento, Monreale e la casa natale di Pirandello. Sicuramente gli studenti hanno vissuto qualcosa di unico che farà parte del loro bagaglio umano e conoscitivo.
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