
Agricoltori umbri in protesta, trattori in marcia per difendere la terra
“No ad una Europa che vuole distruggere l’agricoltura, affamare l agente per fare mangiare schifezze”. Questo è uno degli slogan utilizzati dagli agricoltori umbri che in massa hanno protestato con i loro trattori, dall’area industriale si Pian d’Assino a quella di Bastia Umbra. Manifestazioni anche a Spello e Spoleto.
Gli agricoltori dell’Umbria, senza ricorrere a sigle o associazioni di categoria, hanno, infatti, organizzato una protesta spontanea per difendere il proprio lavoro e far sentire la propria voce, così come hanno fatto i colleghi tedeschi e di altre nazioni del Nord Europa.
Sono saliti sui propri trattori con uno slogan chiaro e incisivo: «Uniti si vince». “Protestiamo per mettere in luce i problemi che ci sono sul nostro settore – spiega il coltivatore diretto Andrea Gildoni. Quello che noi acquistiamo, i mezzi tecnici, meccanici, i ricambi, fonti energetiche in genere, sono aumentati in maniera esponenziale quando i prodotti che noi andiamo a commercializzare vengono ritirati a prezzi veramente molto bassi, a prezzi che son fermi da almeno 5-6 anni se non piĂą”.
Gli organizzatori delineano tre ragioni fondamentali che hanno motivato la decisione di indire questa protesta spontanea: la lotta per evitare la produzione sottocosto, il contrasto al falso made in Italy e una critica all’Europa delle banche e della burocrazia.
Prima la Germania, poi la Francia, adesso la Romania e ora l’Italia. “Proviamo adesso anche in Italia a manifestare e far sentire la nostra voce, speriamo di coinvolgere e sensibilizzare l’opinione pubblica in generale. I problemi che ci sono – spiega Gildoni – alla fine dei giochi riguardano pure il consumatore finale perchĂ© una cosa è produrre, quindi utilizzare prodotti che sono certificati, controllati e analizzati anche al momento del ritiro e una cosa sono i prodotti che arrivano dall’estero con un grosso punto interrogativo. Poi, inoltre, anche per il cibo sintetico come le farine degli insetti o di animali a me lasciano molte perplessitĂ . I conflitti hanno giocato la loro parte perchĂ© il blocco del Canale di Suez costringe le navi a fare un giro piĂą lungo e questo aumenta sicuramente i costi di trasporto per mezzi tecnici ma anche dei prodotti alimentari importati”.
La manifestazione rappresenta un’opposizione concreta al fenomeno della produzione sottocosto che grava sugli agricoltori, mettendo a rischio la sostenibilitĂ economica della loro attivitĂ . La protesta degli agricoltori umbri è piĂą di una semplice richiesta di riforme settoriali; è un grido di sfida contro la burocrazia europea e l’influenza delle istituzioni bancarie. L’obiettivo è far sentire la voce della comunitĂ agricola, spesso trascurata in un contesto di decisioni che sembrano allontanarsi dalla realtĂ quotidiana di chi lavora la terra.
La scelta di adottare un’azione di protesta spontanea, senza il coinvolgimento di organizzazioni formali, sottolinea la volontĂ degli agricoltori umbri di esprimere le proprie preoccupazioni direttamente, senza filtri intermedi. L’approccio “passaparola” e le adesioni spontanee indicano un desiderio di unirsi in modo organico, basato sulla condivisione di principi e sfide comuni. La scelta di protestare sui trattori, emulando i colleghi del Nord Europa, simboleggia una resistenza decisa contro le ingiustizie e la volontĂ di difendere la terra e il lavoro che essa rappresenta.
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