
Immigrati all’ex albergo La Villa a Bastiola, al sit-in il consigliere Stefano Pastorelli
“Stiamo approfondendo perché sembrerebbe proprio che la strada sia questa. Noi vogliamo in qualche modo lanciare il nostro messaggio. Perché qui nella zona di Bastia Umbra andare a mettere degli immigrati che potrebbero portare anche dei problemi alla comunità locale. Il nostro messaggio è stato sempre un altro negli anni: accoglienza sì a chi fugge dalle guerre, a chi è in difficoltà. Magari nel nostro comprensorio sarebbe bene accogliere i minori non accompagnati questo sarebbe un bellissimo messaggio da mandare. Non si capisce perché qui in Umbria o in altre parti d’Italia i minori non non si vedono. Noi vorremmo in qualche modo dipanare questa matassa e stiamo approfondendo. Vediamo quali saranno le condizioni e quello che succederà. La Lega vigilerà sulla questione”. A dire questo è il consigliere regionale della Lega Umbria, Stefano Pastorelli, in merito all’eventuale arrivo di immigrati all’ex albergo La Villa a Bastiola, durante un sit-in fatto fuori l’edificio, insieme a militanti, simpatizzanti della Lega e alcuni residenti, nel pomerigigo di sabato.
“Dieci giorni fa ho ricevuto in consiglio regionale l’ambasciatore straordinario del Gambia che è venuto in Italia chiedendo aiuto affinché si eviti la partenza dei loro cittadini, impedire queste traversate della disperazione per poi trovare il nulla di fatto se non lo sfruttamento. Ecco – spiega Pastorelli -, noi vogliamo evitare anche lo sfruttamento, creare delle Sinergie con questi paesi, magari anche con imprenditori locali che possano andare e portare la loro esperienza nella coltivazione delle delle terre, piuttosto che nella produzione industriale che è crescente in questi paesi. Questo è il messaggio che vogliamo mandare. L’assistenzialismo, come dicevo, non funziona più in Italia. Ci vuole progettualità e serietà. Mi interfaccerò con il Prefetto per capire quali sono intendimenti e lancerò nuovamente la proposta che ho appena detto, che è una proposta di buon senso la nostra, che non vuol dire chiudere a priori ma diamo un senso diamo un senso a questa accoglienza”.
Pastorelli ha poi spiegato che “l’accoglienza non ha un senso non è una vera accoglienza e quindi dobbiamo anche essere seri in tutto quello che facciamo”.
“Abbiamo deciso di venire qua, per dire la nostra con molta pacatezza. Ma è un messaggio che stiamo mandando da anni e vogliamo anche noi attirare l’attenzione su questa problematica che potrebbe essere veramente un problema per la comunità di bastiola di Bastia Umbra”.
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