
Inaugurato l’ex mattatoio di Costano, trasformato in museo vivo della memoria
A Costano in occasione della prima serata della Sagra della Porchetta è stato inaugurato l’ex mattatoio, oggi trasformato in un museo vivo della memoria dedicato alla tradizione locale e alla cultura della comunità. L’iniziativa, avviata dall’amministrazione precedente e portata a compimento dall’attuale Giunta, si inserisce nel cuore della frazione diventando un punto di riferimento culturale e identitario.
Il sindaco Erigo Pecci, intervenendo al taglio del nastro dell’ex mattatoio, ha sottolineato l’importanza del recupero di un luogo fortemente radicato nella memoria collettiva: «Ad inaugurare un locale storico non è solo un gesto simbolico. Qui si intrecciano vicende economiche e sociali che hanno segnato Costano e Bastia fino ai nostri giorni. In questi pochi metri si sono vissute esperienze di vita e di lavoro che hanno contribuito alla crescita del territorio. È un piccolo spazio che racchiude grandi storie, da trasmettere e valorizzare. L’amministrazione – ha aggiunto – intende arricchire il progetto aprendolo anche all’enogastronomia locale, per collegare passato e futuro».
A seguire è intervenuto l’assessore alla cultura Paolo Ansideri, che ha definito il nuovo spazio «un luogo multimediale e sperimentale».
Durante la Sagra, infatti, verranno esposti documenti e materiali storici raccolti dai cittadini, in un percorso condiviso che servirà a delineare il futuro del museo: «Non è solo un contenitore di memorie – ha spiegato – ma un luogo iconico che custodisce testimonianze e identità, aperto a nuove prospettive».
Ansideri ha inoltre ricordato che l’edificio, risalente al 1924, conserva un valore storico che oggi viene restituito alla comunità.
Un contributo sentito è arrivato anche da Simone Bordichini, presidente del Gruppo Giovanile di Costano, che ha rimarcato come il recupero dell’ex mattatoio «rappresenti un riconoscimento della fatica e della passione di generazioni di costanesi che hanno lavorato in questi spazi e che con la Sagra hanno trasformato una tradizione in un simbolo di identità collettiva. Questo museo vivo sarà un punto di incontro e di orgoglio per tutta la comunità».
All’inaugurazione erano presenti anche altri assessori della giunta Pecci, Ermanno Cormanni e Marcello Rosignoli.
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