
Il teologo chiude a Bastia la prima parte di Prospettive
Mancuso interroga – Si è conclusa ieri al Cinema Esperia di Bastia Umbra la prima parte della rassegna culturale Prospettive 2025: Occidente, con un intervento del teologo e saggista Vito Mancuso. Il filosofo ha proposto una riflessione dal titolo “Quale religione per l’Occidente senza più religione?”, un’analisi approfondita sul rapporto tra spiritualità e società in un’epoca di crescente disincanto e secolarizzazione.
Nel corso del suo intervento, Mancuso ha sollevato interrogativi centrali sul destino spirituale dell’Europa, mettendo in discussione la tenuta del paradigma religioso tradizionale in un contesto segnato dal crollo delle certezze teologiche e dal venir meno del riferimento a un sacro condiviso. La crescente disaffezione verso le istituzioni religiose e l’evidente crisi della trasmissione spirituale nelle società occidentali sono stati al centro della sua analisi, condotta con il rigore filosofico che contraddistingue da anni il suo pensiero.
Secondo il teologo, il vuoto lasciato dalla perdita del riferimento religioso non può essere semplicemente ignorato o riempito con surrogati culturali. Al contrario, diventa necessario interrogarsi su quali forme di spiritualità possano oggi rispondere in modo autentico alle esigenze interiori dell’individuo contemporaneo. La spiritualità, ha sottolineato Mancuso, continua a rappresentare un bisogno umano fondamentale, anche se sempre meno incanalato entro i confini delle religioni storiche.
Mancuso interroga
In una società sempre più orientata al pragmatismo e al consumo, il filosofo ha indicato nella coscienza individuale e nel senso etico personale due possibili strumenti per una rinascita spirituale laica, che non rinneghi la dimensione del sacro, ma che la riconduca a un piano più intimo e universale. In questo senso, la religione del futuro potrebbe non identificarsi più con una fede dogmatica o istituzionale, ma con una tensione interiore verso la giustizia, la verità e la comunione tra esseri umani.
L’incontro ha anche offerto spazio al dialogo con il pubblico, che ha risposto con partecipazione e attenzione. Le domande emerse dalla platea hanno spaziato dal ruolo dell’educazione nel formare coscienze critiche, alla possibilità di convivere pacificamente in una società plurale e post-religiosa. In tutte le risposte, Mancuso ha ribadito la centralità della responsabilità personale e della riflessione libera dai dogmi, come fondamento di una nuova etica condivisa.
L’iniziativa, realizzata nell’ambito della rassegna “Prospettive 2025: Occidente”, ha riscosso un ampio consenso di pubblico, confermandosi come uno dei momenti culturali più rilevanti dell’estate bastiola. Un plauso particolare è andato allo staff organizzativo e alla presentatrice Marina Scardazza, che ha introdotto l’evento e accompagnato il dialogo con l’autore. La qualità degli interventi e la presenza di voci autorevoli del panorama intellettuale italiano hanno contribuito a consolidare il ruolo della rassegna come spazio di approfondimento e confronto sui grandi temi del nostro tempo.
Con l’appuntamento di ieri si chiude la prima parte del ciclo, che tornerà a proporre nuovi incontri a partire dal mese di luglio. La programmazione proseguirà infatti all’interno del contenitore Bastia Aria d’Estate 2025, con un nuovo calendario dedicato ai classici della letteratura occidentale. Il prossimo evento in programma vedrà protagonista Enrico Sciamanna, giovedì 3 luglio in Piazza Mazzini, con una lettura commentata di Dante.
Il percorso tracciato da Prospettive 2025 continua dunque a interrogare i fondamenti culturali dell’Occidente, portando al centro del dibattito pubblico questioni cruciali come il futuro della fede, la convivenza tra differenze, e la ricerca di senso in un tempo segnato dall’incertezza e dalla frammentazione dei riferimenti comuni.
Vito Mancuso è un teologo, filosofo e saggista italiano, noto per il suo approccio critico e indipendente alla teologia e al pensiero religioso. Nato a Carate Brianza nel 1962, ha insegnato in diverse università, tra cui l’Università degli Studi di Padova, e ha pubblicato numerosi libri che hanno suscitato ampio dibattito nel mondo ecclesiastico e culturale italiano.
Ex sacerdote, è diventato noto al grande pubblico per la sua posizione autonoma rispetto alla dottrina ufficiale della Chiesa cattolica. I suoi scritti affrontano temi come la spiritualità, la libertà interiore, la coscienza morale, il rapporto tra scienza e fede, e la necessità di un’etica fondata sulla responsabilità personale piuttosto che sull’obbedienza a dogmi.
Tra le sue opere più influenti:
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L’anima e il suo destino
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Io e Dio
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La vita autentica
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Il bisogno di pensare
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La via della bellezza
Mancuso propone una visione della religione che si fonda su una spiritualità libera, razionale e universale, sostenendo che la fede deve essere compatibile con il pensiero critico e con i valori della modernità. La sua figura è apprezzata da una parte dell’opinione pubblica laica e progressista, mentre è spesso contestata dagli ambienti più tradizionalisti del cattolicesimo.
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