Caos T-Red a San Lorenzo, Bastia Popolare accusa il Comune

Comitato T-RED consegna le firme: le richieste alla città

Senza delibera di Giunta, oltre mille multe ora a rischio

Il dispositivo di rilevazione automatica delle infrazioni semaforiche installato all’incrocio di San Lorenzo ha sollevato una serie di criticità giuridiche e amministrative che hanno coinvolto direttamente il Comune. A distanza di mesi dall’avvio delle sanzioni, la mancanza di una delibera formale della Giunta municipale ha alimentato ricorsi, proteste pubbliche e interrogativi politici ancora irrisolti.

Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, scrive Bastia Popolare,l’accertamento automatico di infrazioni ai semafori, in assenza di agenti accertatori, necessita di una delibera esplicita che giustifichi tale scelta. La delibera dovrebbe documentare gli indici di incidentalità e rendere trasparente la decisione amministrativa. Questo atto, però, non risulta essere mai stato adottato né dalla precedente amministrazione Lungarotti né da quella attuale, guidata dal sindaco Daniele Pecci.

L’assenza di tale documento non è un semplice dettaglio procedurale. La Corte di Cassazione prima, e diversi Giudici di Pace poi, hanno riconosciuto l’illegittimità dei verbali basati sulle rilevazioni del T-Red, proprio per questa omissione. Un vizio che ha consentito a numerosi cittadini, difesi dal Comitato “No T-Red, Sì Rotatoria”, di ottenere l’annullamento delle sanzioni comminate.

Le contraddizioni emergono anche sul fronte operativo. Durante un’assemblea pubblica, lo stesso sindaco ha reso noti i dati raccolti nel periodo di monitoraggio non sanzionatorio effettuato nel maggio scorso. In quella fase il T-Red, pur attivo, non generava verbali: la media delle infrazioni registrate era di circa sette al giorno, in netto contrasto con le decine di multe giornaliere emesse fino al 9 gennaio, quando il dispositivo operava a pieno regime. Un dato che solleva interrogativi sulla taratura iniziale dell’impianto, successivamente modificata dopo le proteste e il temporaneo spegnimento.

Un ulteriore elemento critico riguarda la gestione delle notifiche. Il Comune ha dovuto ammettere in sede pubblica che la ditta incaricata non ha rispettato gli obblighi contrattuali relativi alla spedizione delle multe, innescando possibili ripercussioni legali ed economiche. In assenza di una rendicontazione chiara e tempestiva, le responsabilità amministrative rischiano di tradursi in spese legali a carico dell’ente pubblico.

Nel frattempo, l’amministrazione ha avviato l’annullamento in autotutela dei verbali per i cittadini che hanno presentato ricorso, con possibile estensione anche alle sanzioni accessorie. Tuttavia, resta ancora aperta la questione della responsabilità politica. Il sindaco Pecci ha più volte dichiarato che nessuna delibera della sua Giunta ha riguardato il T-Red, pur avendo mantenuto attivo il sistema per mesi e consentito l’emissione di oltre mille multe.

La mancata trasparenza documentale lascia spazio a molteplici interrogativi: se non esistono atti ufficiali, chi ha autorizzato la collocazione del dispositivo e la sua modalità operativa? Esistono mail, verbali o comunicazioni formali che possano ricostruire la catena decisionale? E perché queste eventuali prove non sono ancora state rese pubbliche?

L’intera vicenda ha prodotto una frattura evidente nel rapporto tra cittadini e istituzioni locali. La comunità di San Lorenzo, intervenuta numerosa all’ultima assemblea, ha espresso un diffuso senso di sfiducia verso l’amministrazione. Sul piano economico, inoltre, il danno è già tangibile: consulenze legali, contenziosi aperti e annullamenti in serie potrebbero gravare in modo significativo sul bilancio comunale.

L’origine del T-Red risale alla Giunta Lungarotti, che ne ha disposto l’acquisto. L’attivazione è però avvenuta sotto la responsabilità della nuova amministrazione, senza un atto formale. In questo contesto, la richiesta di chiarezza non è solo legittima, ma necessaria. La Lista civica Bastia Popolare ha annunciato che continuerà a monitorare l’evoluzione dei fatti, sollecitando piena trasparenza e coerenza amministrativa.

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