
Alessandro Cianetti, lettera all’amica Adelaide Susta, oggi in Paradiso
da Alessandro Cianetti
BASTIA UMBRA – Cara Adelaide, hai lottato con indomito coraggio per decenni contro il l’inguaribile male del secolo, e alla fine non ce l’hai fatta. Quarant’anni segnati dal dolore e dalla speranza cristiana. Poi più nulla. Resta il dolore del web che oggi piange la “leonessa”, la “combattente” o, più semplicemente, “l’amica”. Sei stata una creatura dolce e socievole. Avevi gli occhi che sorridevano sempre, anche quando uscivi dal tuo ambulatorio dopo ore e ore di faticoso lavoro. Tu ho conosciuta quando stavi muovendo i primi passi nella clinica medica dell’Università di Perugia e ho potuto appezzare, anche sulla mia persona, la tua elevata qualità di clinico- Avevi per tutti i pazienti una parola di incoraggiamento che specialmente nei tempi che viviamo valgono più di un medicinale. Chi ha avuto la fortuna di conoscerti e di aver avuto bisogno delle tue cure ricorda quanti rassicuranti fossero le tue parole.
BASTIA UMBRA – Cara Adelaide, hai lottato con indomito coraggio per decenni contro il l’inguaribile male del secolo, e alla fine non ce l’hai fatta. Quarant’anni segnati dal dolore e dalla speranza cristiana. Poi più nulla. Resta il dolore del web che oggi piange la “leonessa”, la “combattente” o, più semplicemente, “l’amica”. Sei stata una creatura dolce e socievole. Avevi gli occhi che sorridevano sempre, anche quando uscivi dal tuo ambulatorio dopo ore e ore di faticoso lavoro. Tu ho conosciuta quando stavi muovendo i primi passi nella clinica medica dell’Università di Perugia e ho potuto appezzare, anche sulla mia persona, la tua elevata qualità di clinico- Avevi per tutti i pazienti una parola di incoraggiamento che specialmente nei tempi che viviamo valgono più di un medicinale. Chi ha avuto la fortuna di conoscerti e di aver avuto bisogno delle tue cure ricorda quanti rassicuranti fossero le tue parole.
Nessuno tra quanti ti hanno conosciuto sarà in grado di dimenticarti. Era da un po’ di tempo che non la vedevo. Ho provato invano a telefonarti. Non sapevo del peggioramento della tua salute. A dire il vero ho avuto qualche volta un cattivo presentimento, ma speravo di sbagliarmi.
Mai avrei immaginato di sapere oggi tu fossi diventata un Angelo del Paradiso e che ora sarei stato qui a ricordare la splendida persona che sei stata, la tua fede in Dio, la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e il tuo coraggio e la tua grinta specialmente quando la morte ti sottrasse l’uomo che pazzamente amavi.
Ai figli e alle persone a te care dico “coraggio”. So bene che quando una persona che amiamo se ne va via per sempre, è difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo che si spalanca all’improvviso. E non basta semplicemente voltare pagina.
Non basta ripetersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere. Non basta imporsi di non pensarci Quel vuoto è lì. Come una ferita profonda che pian piano si cicatrizzerà anche se alcune ferite non si cicatrizzano mai completamente. So bene che elaborare la perdita è un’operazione psichica lunga e complessa. Si tratta non solo di accettare la realtà, ma anche di riconoscere veramente ciò che si è perduto, compresa la promessa di tutto quello che si sarebbe potuto e voluto vivere con chi non c’è più.
Cara Adelaide, Prego Iddio che i tuoi cari familiari nonostante la loro sofferenza per la tua perita, tornino presto a sorridere e gioire del tuo ricordo. Ciao.
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