Per Michele Di Rocco, che batte Lepelley a Milano, è tempo di “Mondiale”

Michele Di Rocco
Michele Di Rocco

MILANO – Un gancio corto, un mezzo uppercut – come lo ha definito Alessandro Duran -, un pugno “che ho preparato molto in palestra”, ha detto il campione d’Europa dei superleggeri, Michele Di Rocco. Il pugile di Bastia Umbra, ha battuto il suo avversario, fulminandolo all’ottava ripresa, un pugno terribile! Il destro ha “spento” per un attimo la luce all’uomo della Normandia. Alexandre Lepelley si è dimostrato pugile compatto, “resistente” ai colpi. Ha incassato degli “uno due” micidiali, portati dal pugile di Bastia Umbra. Il francese non ha mai mollato, è andato sempre avanti. Dotato di leve meno lunghe del Campione d’Euorpa, ha sempre cercato il corpo a corpo, sparando dei temibili ganci larghi. In particolare il destro che caricava moltissimo, cercando, evidentemente, il cazzotto risolutore. Così non è stato per lui. Di Rocco, che in questi ultimi quattro anni è cresciuto moltissimo, ha accettato la sfida a “viso aperto”. Ha stretto la distanza, entrando in un campo favorevole al suo avversario. Lui che sa boxare di “fino”, lui che balla, si muove, colpisce e scappa, ha accettato la “guerra”. Di Rocco, trattenuto quasi a forza dal suo allenatore Cherchi dopo quattro “urlacci” dall’angolo, si è rimesso a tirar di pugilato come pochi san fare al giorno d’oggi. Lezione di scherma pugilistica. Colpi precisi tesi a fiaccare la resistenza del coriaceo “mungitore” francese. 

Il vantaggio, vantaggio per il pugile gitano, era molto. Ma Michele, si sa, ci tiene a ben figurare, ci tiene a far capire che, a lui, questo titolo Europeo – detenuto con tanto sudore e fatica e per questo tanto rispettato – ora gli comincia ad andare stretto. Ed è giusto, diciamo noi. Ha oltre trent’anni, è nel pieno della maturità. Ocgi volta, per preparare un incontro, parte da casa e sta lunghi periodi a Milano, Sacrifica affetti, la vicinanza dei suoi figli, di sua moglie e di tutta la sua famiglia. Tutto questo per cercare di restare tra le stelle, tutto questo per dare onore e gloria al suo Paese, e alla città che gli ha dato i natali: Bastia Umbra.

Ma gli anni passano e, seppure in ottima forma, Michele sa che il passo, oltre l’Oceano, lo può fare adesso. E’ giusto che non voglia aspettare. Un pugile deve battersi per il titolo mondiale quando è nel massimo della maturità, quando riesce ad essere padrone del ring, quando sente dentro di sé quella spinta che gli fa dire: posso osare! Sì che lo può. Abbiamo visto tirare i pugili che sono in cima alla lista e, credeteci, Michele Di Rocco non è da meno. Può, di certo, sostenere una chance mondiale. E può e possiamo sognare che lui possa diventare il prossimo campione del mondo dei superleggeri. (MM)

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