
Una fotografia su Bastia per riaprire insieme una fase nuova
Riceviamo dal Segretario CGIL Perugia e dal Segretario Generale SPI Perugia
La città e il Comune di Bastia sono state una delle realtà più dinamiche della nostra Regione. Basti pensare ad un dato, nell’immediato dopo guerra, fino ai primi anni 50 Bastia era una realtà prevalentemente agricola che contava poco più di 5000 abitanti. Poi negli anni 60/70 un grande sviluppo di carattere industriale ha consentito di superare ampiamente i 20000 abitanti, consentendo a Bastia di diventare una delle realtà più importanti dell’Umbria.
Ora in parallelo alla crisi economica e sociale che caratterizza l’Umbria e anche il paese lo sviluppo sembra essersi fermato.
Questo ci dicono i dati che abbiamo analizzato e che sono prevalentemente di fonte ISTAT.
Per esempio, dopo tanti anni di crescita anche la popolazione di Bastia comincia a scendere. Infatti nel 2012 gli abitanti del Comune di Bastia erano 21602, diventati 21278 nel 2021, con una riduzione del 1,5%.
Andando a scomporre la popolazione di Bastia, abbiamo riscontrato, che la riduzione è dovuta soprattutto agli stranieri che passano da 2351 del 2012 agli attuali 2205 con una riduzione del 6,2%. Questo dato è dovuto probabilmente alla crisi di alcune realtà industriali del territorio bastiolo.
Per quanto riguarda le fasce di età nel periodo sopra indicato, l’indice di vecchiaia (che è il rapporto tra gli over 65 e i giovani più bambini tra 0 e 15 anni) passa dal 126,5% del 2012 al158,3%. Ci troviamo difronte ad un progressivo invecchiamento della popolazione, che rimane comunque più bassa della media regionale umbra che è pari al 210%. In questo quadro si spiega il fatto che la popolazione over 65 passa dal 19% del 2012 all’attuale 22%.
Non a caso è diminuito il tasso di natalità dal 10,4 per mille all’attuale 7,8 per mille.
Il tasso di mortalità è aumentato, grazie anche al covid, dall’8 per mille all’attuale 10 per mille.
Per quanto riguarda i redditi, questi sono più o meno in linea con la media regionale, ma comunque più bassi della media nazionale.
Infatti la pensione di vecchiaia a Bastia vede un importo medio mensile lordo pari a 1048 euro, in Umbria corrisponde a 1.031 euro e in Italia 1174 euro.
Il reddito medio mensile a Bastia corrisponde su base annua a 20085 euro, in Umbria 20345 e in Italia 21206.
Più alta della media regionale è il dato relativo ai depositi bancari per abitante, che corrisponde a 16577 euro, mentre in Umbria à di 14770.
Altro dato singolare è l’alto tasso di immatricolazione di auto di grossa cilindrata (dati Banca d’Italia).
Per quanto riguarda il tessuto produttivo, nonostante la crisi, Bastia continua ad avere una grande realtà industriale e manifatturiera. Gli addetti sono così suddivisi: nelle micro imprese (tra 0 e 9 addetti) lavora il 47,5% del totale, nelle piccole imprese (tra 10 e 49 addetti) il 32,1, nelle medie imprese (tra 50 e 249) addetti lavora l’11%, nelle grandi imprese (oltre i 250 addetti) lavora il 9,4% del totale.
Il dato estremamente interessante e che va salvaguardato e valorizzato è rappresentato dalla grande presenza dell’industria. Infatti l’ISTAT ci dice che a Bastia il 33,9 % lavora nell’industria, una percentuale molto più alta sia dell’Umbria (25,6%), sia dell’Italia, dove la percentuale degli addetti alla manifattura corrisponde al 21%.
Questi dati dimostrano le grandi potenzialità che ha il territorio di Bastia per poter riprendere la strada della ripresa, dello sviluppo e della creazione di lavoro di qualità. Ragionando su questi dati, che consideriamo interessanti, pensiamo che sia possibile e necessario un dialogo vero con l’amministrazione comunale e tutte le forze sociali e imprenditoriali.
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