
Dubbi su ostello e volumi, sì a confronto pubblico
Giulio Provvidenza, già presidente del Consiglio comunale durante la Giunta Lungarotti, è intervenuto con un contributo scritto sulla proposta di piano attuativo per la riqualificazione di Piazza del Mercato e delle aree adiacenti, recentemente illustrata in un incontro pubblico promosso dall’attuale amministrazione comunale.
Impossibilitato a partecipare di persona, Provvidenza ha seguito l’evento in streaming e ha deciso di esprimere valutazioni e suggerimenti, mettendo da parte l’approccio tecnico e parlando da cittadino e da ex amministratore. Ha accolto con favore l’apertura al confronto, ritenendola un passaggio positivo e necessario.
Il progetto – ha osservato – non si discosta in modo sostanziale dalle versioni elaborate dalle tre precedenti amministrazioni di centrodestra. Di conseguenza, la proposta viene sommariamente accolta, anche in considerazione del fatto che porta ancora la firma del professor architetto Carlo Pietro Pellegrini, già coinvolto nei precedenti studi.
Provvidenza ha tuttavia sollevato alcune criticità, a partire dalla resa visiva dell’intervento nella prospettiva da via Moncioveta, dove una porzione significativa della volumetria pubblica appare troppo vicina alla carreggiata, alterando l’attuale percezione di apertura dell’area. Secondo lui, soluzioni progettuali precedenti avevano mitigato meglio questo effetto.
Pur riconoscendo l’importanza di dotare Bastia di una nuova biblioteca moderna e multimediale, ritiene più stimolante un progetto che preveda l’ampliamento dell’ex mattatoio, in modo che dialoghi in armonia e in contrasto con l’esistente, valorizzandone anche il significato storico. Una scelta che, se ben progettata, potrebbe riqualificare l’edificio attuale, ritenuto poco pregevole dal punto di vista architettonico e insufficiente a ospitare le nuove funzioni previste.
Netta la posizione sull’ipotesi di realizzare un ostello nella stessa area. Provvidenza si dice d’accordo con chi, tra i cittadini, ne contesta la collocazione. Sottolinea che non è contrarietà all’ostello in sé, ma alla sua destinazione in quell’area specifica. Critica inoltre quanto affermato durante l’incontro pubblico, ovvero che l’importante sia il recupero dell’immobile e non la sua funzione, lasciando intendere che la destinazione d’uso potrà cambiare nel tempo. Un’impostazione che giudica poco trasparente, ricordando che le trasformazioni edilizie non si fanno a costo zero, specie se non in continuità con l’uso precedente.
Cita, a sostegno della sua tesi, l’esempio del palazzetto dello sport: inizialmente progettato come mercato coperto, fu convertito in struttura sportiva con risultati insoddisfacenti, sia per l’inadeguatezza funzionale che per l’illusione di aver risolto una necessità cittadina, lasciando Bastia ancora oggi priva di un vero palazzetto.
Da qui, l’invito a cambiare metodo, ascoltando davvero le esigenze dei cittadini e valutando anche la possibilità di rinunciare all’ostello, qualora la città non lo considerasse prioritario, anche in presenza di finanziamenti assegnati. L’argomentazione che tale struttura servirebbe per un evento che si ripete ogni 25 anni appare, secondo Provvidenza, poco convincente, soprattutto se già ora si ipotizza una sua modifica a breve termine.
Conclude auspicando che, trovandosi in una fase ancora preliminare e aperta, si mantenga e si rafforzi lo spirito di partecipazione avviato, per non perdere un’occasione di coinvolgimento autentico su un progetto centrale per il futuro della città.
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