
L’amministrazione inciampa sull’iniziativa Fai
dal Corriere dell’Umbria
BASTIA UMBRA – La sanatoria, da parte dell’amministrazione comunale di Bastia Umbra, rispettivamente dell’occupazione abusiva e dello sfratto esecutivo per morosità
riguardante due immobili a Villaggio XXV Aprile, diventa oggetto di formale interrogazione consiliare. A discuterla sarà, oggi pomeriggio, in occasione del consiglio comunale, il consigliere del misto, Fabrizia Renzini.
“Analisi delle norme sugli sfratti, anche in caso di minori, e casistica nazionale sull’esecuzione dei medesimi, saranno poste all’attenzione non solo della massima assise comunale,ma soprattutto dei cittadini, tracui anche coloro che sono prossimi in graduatoria in attesa di un alloggio”,
spiega Renzini (che è anche avvocato).
Renzini porterà in discussione un’altra interrogazione dal titolo: “Applicazione del regolamento e del tariffario per la concessione in uso temporaneo delle sale comunali”, a seguito della recente decisione di escludere la gratuità delle “sale pubbliche” se non per coloro che risultano iscritti all’albo comunale delle associazioni e per un massimo
di due volte all’anno; nell’elenco delle sale c’è anche l’Auditorium di S. Angelo, alla cui ristrutturazione i cittadini hanno contribuito con donazioni per circa 36.000 euro. Sempre l’esponente del gruppo misto, infine, mette nel mirino la “neo patentata” assessore alla cultura, Paola Lungarotti.
Succede che, di concerto con la Pro loco e Sistema Museo, l’assessore avesse organizzato, per domenica 25, l’iniziativa “A spasso per la Bastia”, inserendola “a sostegno delle Giornate Fai di Primavera 2018”. “Peccato che – sostiene Renzini – il Fai non ne sapesse nulla e – poveri noi ! – abbia immediatamente intimato all’amministrazione comunale, alla Proloco e alla Sistema Museo, di rettificare la notizia”.
Renzini ricorda tra l’altro che lo scorso anno il Fai era già stato ufficialmente presente a Bastia (con la chiesina di S. Paolo delle Abbadesse e le visite guidate) grazie alla stretta collaborazione tra i responsabili del fai di Assisi e l’associazione “A Tu per Tu – Onlus”.
Commenta per primo