
Consacrata e inaugurata la nuova chiesa di San Marco Evangelista 📸
del direttore,
Marcello Migliosi
«Direi che è bello che questa inaugurazione avvenga oggi nel giorno di Natale, il giorno in cui Gesù nasce, e ci invita a rinascere. Una chiesa che nasce, in qualche maniera esprime la voglia di rinascere di tutta la nostra comunità. Non usciamo da questa crisi se non insieme, la Chiesa ci mette insieme. E’ questa la sua funzione: “Metterci insieme davanti allo sguardo di Dio, ma aiutarci anche a stare insieme fraternamente dandoci quell’abbraccio fraterno, dandoci quella mano per poterci aiutare insieme ad uscire da tutte le crisi. Vogliamo, davvero, pregare il Signore per questa circostanza grande per la città di Bastia Umbria e sia un grande segno di unità e speranza e non lo sia anche per tutto il territorio».
Lo ha detto ai nostri microfoni monsignor Domenico Sorrentino, arcivescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino intervenuto per consacrare la nuova chiesa della Parrocchia di San Marco Evangelista, retta da Don Franco Santini.
Alla cerimonia religiosa hanno partecipato, in osservanza di tutte le regole di distanziamento e prevenzione della diffusione del Coronavirus, poco più di 300 persone.
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Poco prima dell’entrata del corteo religioso, è stato il coro di San Marco – al seguito di Marco Montecucco – a far risuonare il nuovo luogo di culto con i canti religiosi.
Tra gli intervenuti, il sindaco Paola Lungarotti, l’ex primo cittadino, Stefano Ansideri, il vicesindaco attuale, Francesco Fratellini, il presidente del Consiglio, Giulio Provvidenza, il comandante della polizia locale, Maggiore, Carla Menghella, quello della stazione dei carabinieri di Bastia Umbra, Maresciallo Colella Gennaro, alcuni consiglieri comunali e la stampa locale.
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Toccante il momento in cui il Vescovo ha consegnato le chiavi della chiesa a Don Franco come altrettanto lo è stato il momento in cui il Parroco le ha sollevate per mostrarle ai fedeli. E’ scoppiato l’appaluso!
- Subito dopo la benedizione dei fedeli e quella dell’altare con la relativa consacrazione della Chiesa.
«Poche parole – ha detto il sindaco della Città, Paola Lungarotti, come riportato dall’ufficio stampa dell’ente, Cinzia Mortolini – perché l’emozione è grande, in questa nuova Chiesa, oggi giorno di Natale, giorno di nascita e di rinascita».
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Emozione fortissima, ovvio, la posa della prima pietra avvenne l’8 ottobre del 2017. Sono, dunque, passati solo 3 anni, “una eccezionalità – ha detto Lungarotti – per opere di questa portata e questo lo dobbiamo all’impegno e alla sinergia di più soggetti: la “caparbietà” di Don Francesco Santini, la volontà della Giunta Ansideri che nel 2013 portò ad approvazione la variante al Piano San Marco”.
Il complesso è stato definito dall’Architetto Francesca Lanzi Responsabile del Settore urbanistico del Comune, “come un mixité funzionale e con la riproposizione di un’invenzione architettonica tipicamente italiana: la piazza. La piazza nasce come sagrato della Chiesa, ma su di essa si affacciano poi una parte della scuola, edifici privati residenziali e per servizi di vicinato”
[su_panel background=”#f3eadb” border=”3px solid #ec0707″ shadow=”12px 2px 28px #e1c5c5″ radius=”8″ target=”blank”]Le funzioni sono: la Chiesa, intitolata appunto a San Marco Evangelista, la scuola, lo spazio rioni, la “casa famiglia” (Associazione “Il Giunco”), la residenza, edifici di utilità pubblica (palazzetto Sportivo), piccoli esercizi di vicinato ed altre funzioni di carattere privato. All’interno del piano c’è la previsione di una Spina Verde e cioè un percorso ciclopedonale che attraversa il Piano in direzione nord sud ed est Ovest andandosi a connettere con il percorso verde fino a giungere al parcheggio delle Poste ed a sud avviando la possibilità di implementare i percorsi ciclopedonali sino alla piscina Comunale Coperta”.[/su_panel]Un Piano attuativo di iniziativa pubblica di qualità che con la Chiesa di San Marco Evangelista si sostanzia delle necessità basilari della comunità. Non più un mero quartiere.
«Non posso non ricordare – ha detto Paola Lungarotti – le parole che Antonio Coletti ci disse l’8 ottobre del 2017, che la chiesa doveva essere riconoscibile, che era parte del territorio, che rappresentava “il cammino del popolo d’Israele verso la Terra Promessa”, il cammino di ogni cristiano che vuole incontrare Dio».
Il sindaco è posi passato ai ringraziamenti: rngrazio a nome mio e dell’Amministrazione Comunale, Il nostro Vescovo Domenico Sorrentino, Don Francesco Santini che con entusiasmo, fede e coraggio, nelle difficoltà non si è mai arreso, l’Architetto Alfio Barabani l’amico di sempre di Antonello che ha raccolto la sua eredità portandola a compimento oggi nella bellezza e rispettandone l’ideale, i benefattori, tanti, tutti i cittadini, i parrocchiani che con il loro impegno hanno permesso che questa chiesa diventasse il punto di riferimento di questo quartiere, della nostra città.
Inaugurarla e consacrarla il giorno della natività di nostro Signore Gesù Cristo riempie i cuori di speranza in un Natale che porta con sé mesi di sofferenza, di durezza, di perdita. La pandemia ha messo a dura prova la vita delle persone, costringendole spesso ad affrontare da sole dolori grandi come la morte dei propri cari o l’impossibilità di stare accanto a chi vive in sofferenza.
«Ogni Chiesa che nasce – ha concluso il sindaco – è un segno indelebile sull’asse del tempo. Ogni Chiesa è il cuore di una città dove i fedeli si ritrovano, dove la comunità si consacra scandendo il cammino della vita. Il campanile è un faro per ogni cristiano, per la comunità, significato non solo di preghiera ma di contemplazione perché gli occhi iniziano a salire verso il cielo. Questa Chiesa esprime compiutamente le parole di Papa Giovanni XXIII, “Vogliamo rendere la Chiesa talmente bella, che tutti si innamorino e desiderino entrarvi”».

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