Teatro Esperia, Gennaro Cannavacciuolo tributo a Modugno

Teatro Esperia, Gennaro Cannavacciuolo tributo a Modugno Il 25 febbraio 2016 ore 21 infatti il noto attore mette in scena Volare, concerto a Domenico Modugno

Teatro Esperia, Gennaro Cannavacciuolo tributo a Modugno
Il 25 febbraio 2016 ore 21 infatti il noto attore mette in scena Volare, concerto a Domenico Modugno

Da Donatella Giuliani
Dopo gli ottimi risultati di pubblico e applausi dell’ultimo spettacolo in cartellone, il duo comico Nuzzo e Di Biase, il Teatro Esperia di Bastia Umbra con un po’ di emozione è pronto ad ospitare il prossimo grande ospite: Gennaro Cannavacciuolo. Il 25 febbraio 2016 ore 21.00 infatti il noto attore mette in scena Volare: Concerto a Domenico Modugno. Per i critici più esigenti del settore, Gennaro Cannavacciuolo è sinonimo di talento, di classe, di eclettismo e di fantasia insuperabili, uno degli ultimi eredi della grande scuola teatrale-attoriale legata ad Eduardo, che lo rende capace di affrontare il comico, il tragico, la rivista, il cabaret con uno stile inconfondibile. Sul palco dell’Esperia ci delizierà con un recital e una reinterpretazione personale delle varie strade musicali percorse da Modugno.
Nella prima parte, via con le canzoni dialettali e macchiettistiche, da “O ccafè” a “La donna riccia”, da “La cicoria” e “U pisci spada”, alla più famosa “Io mammeta e tu”; fino ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso D’Amalfi” di Eduardo de Filippo, eseguito con l’apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il suo contributo a questo spettacolo.
Nella seconda parte da atmosfera brechtiana, largo alle canzoni d’amore più famose lanciate da Modugno come “Vecchio frac”, “Tu si na cosa grande”, “Resta cu mme” e così via sino all’ormai inno nazionale “Nel blu dipinto di blu”, cantato e danzato a mo di Tip Tap alla maniera di Fred Astaire. Uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, applaudito dalla critica più esigente, che propone un alternarsi sottile di momenti comici e di alcuni più melanconici, di aspetti gioiosi e di suggestive evocazioni poetiche; uno spettacolo in cui Gennaro Cannavacciuolo miscela il pathos di Di Giacomo al realismo triste-ironico di Eduardo, approdando con successo ad una comicità teatral-musicale dai mille volti.
Insomma un capolavoro di talento e poesia da non perdere.

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