
Educazione e coraggio: radici profonde della vera pace
La pace non si esaurisce nell’assenza di conflitti armati: è una condizione interiore, una pratica quotidiana che richiede consapevolezza, coerenza e responsabilità. Le manifestazioni pubbliche, pur significative, restano spesso gesti rituali, incapaci di incidere realmente su un tessuto sociale sempre più segnato da egoismi e sopraffazioni.
Dal 1961, anno della prima Marcia Perugia-Assisi voluta da Aldo Capitini, il mondo ha visto crescere la brutalità. Il principio del “più forte” ha – come scrive Paola Lungarotti – soppiantato la solidarietà, mentre l’individualismo ha eroso il senso di comunità. La pandemia ha accentuato questa deriva, lasciando spazio a violenza diffusa e indifferenza. Oggi, con 56 conflitti attivi e oltre 233.000 vittime nel solo 2024, la guerra è solo la punta dell’iceberg: la violenza si annida anche nei rapporti interpersonali, dove mancano rispetto, ascolto e tolleranza.
Papa Paolo VI definiva la pace come virtù dell’anima, non semplice tregua. Papa Francesco, nel messaggio per la 55ma Giornata della Pace (1° gennaio 2022), ha indicato tre pilastri per costruirla: dialogo intergenerazionale, educazione e lavoro dignitoso. Senza questi, ogni progetto di pace è destinato a fallire.
L’educazione, in particolare, è il motore del cambiamento. Solo investendo nei giovani, con – continua – esempi autentici e percorsi coerenti, si può sperare in una società più giusta. Il modello dominante, centrato sull’“io”, ha indebolito il senso del “noi”, rendendo fragile il concetto stesso di libertà, ormai ridotto a mera rivendicazione individuale.
Per costruire una pace reale serve ripartire dall’umanità, dall’educazione come fondamento. Maria Montessori lo scriveva sulla sua tomba: “Io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo”. Senza questa presa di coscienza, le marce continueranno, ma il giorno dopo resterà uguale.
A Bastia Umbra, le basi ci sono – conclude Lungarotti -: il Tavolo comunale per le Pari Opportunità (2018), i Patti Educativi di Comunità con Unicef (2022) e i Patti per il Bene Comune (2024) offrono una cornice normativa concreta per agire insieme. In questo contesto, la firma dell’accordo di pace per Gaza e il nuovo bombardamento russo in Ucraina impongono una riflessione profonda. Solo chi sa guardare oltre gli steccati ideologici può agire con coraggio, onestà e visione.
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