
Due anni di sorveglianza a 25enne per maltrattamenti
Picchia la madre – Un giovane di 25 anni residente a Bastia Umbra, di origine marocchina, è stato sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni, in seguito a un grave episodio di violenza domestica ai danni della madre. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della locale Stazione su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia, a conclusione delle indagini avviate dopo i fatti accaduti nel mese di maggio.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il ragazzo aveva aggredito fisicamente la madre all’interno dell’abitazione familiare, provocandole lesioni tali da rendere necessario il ricorso a cure mediche, con una prognosi di sei giorni. La donna si era immediatamente rivolta ai Carabinieri, denunciando quanto accaduto.
Le successive indagini condotte dai militari della Stazione di Bastia Umbra hanno confermato la versione fornita dalla madre. Gli accertamenti hanno fatto emergere un quadro dettagliato e coerente delle condotte violente che si sarebbero verificate in ambito familiare, permettendo di formulare una richiesta di applicazione di misura di sicurezza al Tribunale competente.
Picchia la madre
Il giovane, già in carico al Centro di Salute Mentale del territorio, è risultato non nuovo a situazioni critiche legate al contesto familiare. Alla luce degli elementi raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto sussistenti gravi indizi di responsabilità a suo carico per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, disponendo nei suoi confronti la misura della libertà vigilata.
La misura, che avrà una durata di due anni, prevede specifici obblighi comportamentali. In particolare, è stato stabilito che il giovane non potrà allontanarsi dal territorio del comune di Bastia Umbra senza aver prima informato le forze dell’ordine incaricate della vigilanza. L’obiettivo del provvedimento è quello di garantire un controllo costante sull’attività del soggetto, prevenendo il rischio di ulteriori episodi di violenza e tutelando le persone offese.
L’esecuzione della misura è avvenuta in maniera tempestiva, a conferma della rapidità con cui le autorità giudiziarie e i Carabinieri hanno agito per fronteggiare la situazione. L’intervento delle forze dell’ordine si è basato su una documentazione indiziaria ritenuta sufficiente a giustificare l’applicazione di una misura di carattere preventivo e non punitivo, come previsto in casi di soggetti con problematiche psichiatriche.
L’episodio conferma l’attenzione degli organi inquirenti nei confronti dei fenomeni di violenza domestica, anche in presenza di condizioni personali particolari, come disturbi psichici o situazioni di fragilità sociale. Il provvedimento disposto dal Tribunale, infatti, mira a contenere il rischio connesso al comportamento dell’indagato, tenuto conto della sua condizione sanitaria e del pericolo concreto di reiterazione delle condotte lesive.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di interventi volti alla protezione delle vittime di violenza in ambito familiare, settore in cui i Carabinieri svolgono un ruolo fondamentale attraverso un’attività di ascolto, investigazione e collaborazione con le autorità giudiziarie e i servizi socio-sanitari del territorio.
Con il provvedimento emesso e ora eseguito, il 25enne sarà sottoposto a un regime di sorveglianza che prevede monitoraggio costante, obblighi di permanenza nel comune e ulteriori prescrizioni volte a garantire il rispetto delle regole imposte dal giudice.
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