Progetti che prendono forma e chi ci piazza la bandierina

La nuova area commerciale e l’urbanizzazione connessa sono una manna

Progetti che prendono forma e chi ci piazza la bandierina

Progetti che prendono forma e chi ci piazza la bandierina

È bello quando si vede prendere forma a progetti che si è contribuito a pensare e modellare in prima persona. Ci si sente parte del flusso delle cose e in fin dei conti si valuta in modo positivo il bilancio di un impegno costante, coinvolgente. Della nuova rotatoria prima del sottopasso della Zona Industriale se ne sono dette e se ne diranno tante, in molti tenteranno di appropriarsi della paternità, ma pochi ne hanno il legittimo diritto. Lo stesso per il centro commerciale Coop.

| di Erigo Pecci

Ricordo che quando la proposta era in discussione fu tutto un fiorire di osservazioni, molte delle quali strumentali. Associazioni, partiti politici, illustri cittadini manifestavano perplessità sull’impatto commerciale che avrebbe avuto.

Ma oggi possiamo dire con orgoglio che eravamo lungimiranti, immaginavamo come quel flusso si sarebbe direzionato, avevamo l’ardire di indirizzarlo. È questa la politica, non di partito!

La nuova area commerciale e l’urbanizzazione connessa sono una manna per il rilancio di Bastia. Lo sono adesso, in una fase complicata dal recupero dopo la pandemia e da una serie di contingenze internazionali che pesano anche sulla nostra città. Lo erano ai tempi in cui tutto fu pensato, nonostante chi insinuava velleitarie volontà speculative.

D’altronde si sa, spesso si vuol mettere in bocca ad altri quello che si è abituati a dire e fare per sé. Doveroso è allora riportare che i pochi che hanno affrontato l’argomento con serietà hanno sempre abbandonato la faziosità e hanno invece messo a disposizione esperienze e capacità tecniche, umane e amministrative.

Personalmente sono stato sempre tra quelli che ci hanno creduto. Noi ci siamo spesi nell’argomentare le nostre visioni e lavorato fino all’approvazione del progetto. E va detto che questo al tempo ci creò qualche antipatia. Strascichi che restano, ma siamo maturi abbastanza per proteggerci e discernere.

Sono, e siamo noi che c’eravamo, felice di vedere in opera un cantiere che darà un nuovo volto all’ingresso di Bastia. Opera di cui c’era e c’è tanto bisogno. Certo, ho una consapevolezza: essa da sola non risolverà lo stato di disagio che vive l’economia e la socialità bastiola, problema di cui la soluzione è ben più complessa e compete innanzitutto alla politica, col supporto dell’amministrazione che della politica è strumento operativo. Ma quello che si sta realizzando è un ottimo passo avanti. Ne siamo consapevoli già da anni.

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