Bastia Umbra punta alla parità di genere nella toponomastica

La giunta comunale adotta misure per bilanciare i nomi maschili e femminili.

Bastia Umbra punta alla parità di genere nella toponomastica 

Bastia Umbra punta alla parità di genere nella toponomastica 

Bastia Umbra punta alla parità – Bastia Umbra ha avviato un’iniziativa volta a riequilibrare la rappresentanza di genere nella toponomastica cittadina. Con una recente delibera, la giunta comunale, guidata dal neo-sindaco Erigo Pecci, ha stabilito che i futuri odonimi – ossia i nomi di strade, piazze e spazi pubblici – terranno conto della parità di genere. Attualmente, su un totale di 460 vie e piazze nella cittadina, 150 sono intitolate a uomini, mentre solo 19 portano il nome di figure femminili. Le restanti denominazioni si riferiscono a elementi geografici come montagne, laghi e fiumi.

Nella delibera si sottolinea come la promozione delle pari opportunità passi anche attraverso la valorizzazione delle donne che hanno contribuito al patrimonio culturale e sociale del Paese. Questo intervento segna un passo in avanti per garantire una maggiore equità tra le figure maschili e femminili nella toponomastica cittadina, anche se la misura riguarda esclusivamente i nuovi odonimi.

Nel passato recente, alcune revisioni toponomastiche hanno avuto una motivazione più politica che di genere. Un esempio è la ridenominazione della piazza intitolata a Palmiro Togliatti, ora conosciuta come Piazza del Mercato. Tuttavia, questo nuovo provvedimento si concentra unicamente sul bilanciamento di genere, senza modificare i nomi già esistenti.

Un caso eccezionale nella toponomastica di Bastia Umbra è rappresentato da Colomba Antonietti, ricordata con una statua di fronte al municipio e una via nelle vicinanze. Antonietti, una figura storica importante, morì nel 1849 durante la difesa della Repubblica Romana. Nonostante questo riconoscimento, l’amministrazione ritiene che si possa fare di più per garantire una presenza femminile maggiore nei nomi delle strade e degli spazi pubblici.

L’iniziativa si inserisce in un contesto nazionale in cui le denominazioni delle strade sono ancora prevalentemente maschili. Molte città italiane hanno iniziato a rivedere le loro scelte in materia di toponomastica, cercando di dare più spazio alle donne che hanno avuto un impatto significativo nella storia e nella cultura del Paese.

 

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