Lo Sfiffero, un comitato all’anno, ti solleva da ogni affanno

Due comitati nati per risolvere problemi locali

Un comitato all’anno, ti solleva da ogni affanno

Lo Sfiffero, un comitato all’anno, ti solleva da ogni affanno

Un comitato – Quando nascono i comitati per occuparsi della vita quotidiana dei cittadini, è la dimostrazione che la politica dei rappresentanti eletti non coglie più le esigenze della gente. In questa valle di lacrime tra Assisi e Bettona, dopo parecchi anni di astinenza, ne sono nati ben due, uno dietro l’altro.

Il primo per cercare di salvare 24 pini ultracinquantenni dalla motosega di una amministrazione a fine mandato, l’altro per cercare di preservare le patenti di molta gente che, per andare al lavoro, avrebbe dovuto prendere un taxi. Entrambi, si dice, abbiano raccolto 2000 firme di cittadini che, con la loro adesione, hanno inteso dimostrare la non condivisione di chi amministrava e amministra, ma anche di come agisce l’opposizione.

Un numero consistente che fa molto riflettere, anche se qualcuno che ha firmato non abita nella valle, ma sulle colline, da dove scende per le attività della vita quotidiana, ludiche o lavorative. Il tempo ci dirà quali risultati finali avranno ottenuto i comitati, che sono sempre un ottimo strumento democratico.

Quando un gruppo di cittadini sceglie di dedicare il suo tempo alle problematiche della vita quotidiana, è sempre cosa buona e aiuta a far emergere la realtà dal battibecco quotidiano in “politichese”, che somiglia sempre più a una supercazzola prematurata con scappellamento a destra… ma anche a sinistra. Per il momento, bisogna prendere atto dei primi risultati ottenuti, non definitivi ovviamente, dei due gruppi.

Il primo ha prodotto ottimi fiumi di parole e scritti (basta accedere a questo link: [https://progettobastia.it/2023/11/prog-5/] per rendersene conto, diffide al Comune, avvocati al tempo molto loquaci che adesso tacciono sul tema, incontri e assemblee con esperti del settore che, insieme al promotore del comitato (oggi assessore), rassicuravano tutti sulla certezza di poter evitare l’arrivo della motosega con mirabolanti interventi tecnici che, al momento, pare non siano neanche ipotizzati.

L’attuale amministrazione, che aveva sposato in pieno la causa e le sue certezze, a piccole dosi sta invece somministrando la lama tagliente ai 24 pini che erano da salvare, oggi aumentati a 28 dopo le diffide dell’avvocato. Per il momento siamo a nove. Chi vivrà, vedrà. Il secondo raggruppamento di cittadini, dopo la sorpresa delle IENE, al momento pare che abbia visto accolte già tutte le richieste scritte sulla petizione.

A sentire Re Artù (che premette sempre di parlare per fare chiarezza, ma in realtà è un’artista a confondere le acque), la rotatoria richiesta nella petizione è realtà, anche se siamo ancora all’incarico per lo studio di fattibilità; la valutazione e verifica tecnica dell’impianto T-RED “è già stata affrontata con la modifica del sistema da ‘smart’ ad ‘automatico’ e relativa fase di verifica del nuovo sistema, che è attualmente in essere”.

Ammette, però, che in effetti qualche dubbio sul corretto funzionamento, e quindi su alcune multe, ci fosse. Altrimenti, perché verificarlo e spegnerlo? Nel frattempo, probabilmente è stata cancellata la memoria della scheda: meglio evitare controlli approfonditi delle impostazioni? Per dare corso ai lavori di rifacimento di Via Atene, fortunatamente è cambiato l’organo di governo del Comune, altrimenti aspetta e spera, visto che i soldi e il progetto erano disponibili dal 2023 e chi poteva agire da allora non l’ha fatto.

Ma, come si suol dire, “cosa fatta capo ha”. Insomma, in questa epoca dominata dai social, i cittadini che vanno sempre meno a votare, con la creazione dei comitati, rendono chiaro un ulteriore scollamento tra la società civile e la politica, che appare sempre meno rappresentativa della comunità. Quest’ultima deve organizzarsi in proprio per cercare di far valere le sue legittime necessità e richieste di soluzione ai problemi quotidiani.

Lo Spiffero della raccolta firme

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