Autovelox non omologati: multe annullabili, ma i comuni continuano a usarli

Servizio de Le Iene conferma: verbali emessi da dispositivi non omologati sono illegittimi

Autovelox non omologati: multe annullabili, i comuni usarli
animatrice del Comitato Paola Mela

Autovelox non omologati: multe annullabili, ma i comuni continuano a usarli

Autovelox non omologati – Il servizio trasmesso ieri sera dalla trasmissione Le Iene ha riacceso i riflettori sul tema degli autovelox non omologati e sulla legittimità delle multe emesse attraverso questi dispositivi. Secondo quanto emerso, i verbali notificati dal Comune di Bastia Umbra sarebbero annullabili, poiché gli autovelox utilizzati non risultano omologati. Questo scenario non è isolato: in tutta Italia, molti comuni continuano a impiegare dispositivi privi della necessaria certificazione, generando un giro di multe che solo nell’ultimo anno ha fruttato 1,5 miliardi di euro.

Un caso emblematico è quello di un comune di 8.000 abitanti che ha emesso 26.000 multe in un anno, un numero sproporzionato rispetto alla popolazione. Sebbene il rispetto dei limiti di velocità sia fondamentale per la sicurezza stradale, molti autovelox sembrano essere posizionati con l’obiettivo principale di generare entrate. Ad esempio, in provincia di Torino, un dispositivo è stato installato in modo tale che il cartello di avviso risultasse nascosto dalla vegetazione, rendendo impossibile per gli automobilisti rispettare il limite. In soli due mesi, sono stati emessi 10.000 verbali.

Situazioni simili si sono verificate in altre regioni. In provincia di Lecce, un autovelox mimetizzato tra i pali dell’illuminazione ha raccolto 7 milioni di euro prima di essere disattivato dal prefetto per irregolarità. Anche in provincia di Padova, un dispositivo nascosto sotto un ponte ha generato numerose sanzioni, così come in provincia di Asti, dove l’autovelox era quasi indistinguibile da un palo della luce.

Un aspetto cruciale sollevato dal servizio de Le Iene riguarda l’assenza di un regolamento nazionale per l’omologazione degli autovelox. Già nel 2019, un comandante di polizia locale aveva rivelato che tutti i dispositivi in uso in Italia sono tecnicamente illegittimi, poiché privi di omologazione. Nonostante ciò, le amministrazioni continuano a utilizzarli, contando sul fatto che solo una piccola percentuale di automobilisti decida di fare ricorso.

Secondo le stime, solo il 10% delle persone che ricevono una multa presenta un ricorso. Tuttavia, chi lo fa ha alte probabilità di vincerlo, come dimostrano diversi casi citati nel servizio. Ad esempio, un automobilista ha ottenuto l’annullamento del verbale dopo aver dimostrato che l’autovelox non era omologato. Il ricorso al Giudice di Pace ha un costo minimo di 43 euro e, in molti casi, si è rivelato efficace.

Nonostante le sentenze favorevoli ai cittadini, i comuni continuano a utilizzare autovelox non omologati. Una circolare del Ministero dell’Interno ha recentemente affermato che i dispositivi sono da considerarsi a norma, equiparando l’approvazione all’omologazione. Tuttavia, questa posizione contrasta con quanto stabilito dalla legge e dalla Cassazione, che hanno più volte ribadito la necessità dell’omologazione.

Il caso di Gambolò, in provincia di Pavia, è esemplare. Dopo aver abbassato il limite di velocità da 70 a 50 km/h e installato un autovelox mimetizzato, il comune ha emesso migliaia di multe. Quando i verbali sono stati annullati per mancanza di omologazione, il sindaco ha deciso di ricorrere in Cassazione, utilizzando fondi pubblici per una causa che, secondo molti, è destinata a fallire.

Intanto, a Bastia Umbra, il Comitato SI ROTATORIA – NON T-RED continua la sua battaglia contro i verbali emessi dal sistema T-Red. Durante un recente incontro al Centro Sociale di San Lorenzo, i volontari hanno annunciato di aver raccolto 200 ricorsi, molti dei quali già depositati in tribunale. Katiuscia Malfetta, portavoce del Comitato, ha sottolineato che l’assenza del certificato di omologazione rende i verbali emessi dal T-Red potenzialmente annullabili.

Paola Mela, un’altra portavoce, ha espresso preoccupazione per il fatto che solo una piccola percentuale di automobilisti faccia ricorso, nonostante l’evidente illegittimità delle multe. Il Comitato invita i cittadini a partecipare al prossimo incontro, in programma per giovedì 30 gennaio alle ore 20:30 presso il Centro Sociale di San Lorenzo, dove sarà possibile firmare la petizione o ricevere assistenza per presentare ricorso.

L’attività del Comitato, sostenuta da un crescente consenso popolare, mira non solo a contestare i verbali ritenuti illegittimi, ma anche a sensibilizzare le istituzioni sull’importanza di rispettare le normative e garantire trasparenza nell’utilizzo di tecnologie come il T-Red. La partecipazione attiva dei cittadini rimane fondamentale per portare avanti questa causa.

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